Martedì sarà una giornata importante per tutto il popolo italiano. Il 25 aprile 1946 il territorio dell’Italia è stato interamente liberato dall’invasione tedesca, e da allora è stata istituita la festa nazionale in onore di quel giorno.
È una festa per celebrare la liberazione dell’Italia, ma è anche un’occasione per ricordare la fine di uno dei periodi più bui che l’Europa abbia mai vissuto, avendo dovuto affrontare anni di repressione da parte del regime nazi-fascista.
Sicuramente, il ricordo di ciò che è accaduto nel nostro paese il secolo scorso, è ancora vivo nella mente delle generazioni passate, come quella dei nostri nonni ad esempio. C’è chi, in quegli anni, ha avuto la sfortuna di vivere a pieno la guerra e la dittatura fascista: molti erano piccoli e hanno perso i propri parenti a causa delle battaglie o dei campi di concentramento, altri erano già abbastanza grandi per combattere, alcuni invece non erano ancora nati. Tuttavia, la maggior parte di loro ha vissuto la guerra, o comunque è nato subito dopo la sua fine.
Molti di noi hanno avuto l’opportunità di farsi raccontare l’esperienza della guerra da qualcuno che in qualche modo l’ha vissuta, come i nonni o i bisnonni. È sicuramente più di impatto ascoltare i racconti di chi era presente in quel periodo, piuttosto che leggerli sui libri di storia.
Perciò, per le vecchie generazioni la giornata del 25 aprile ha sempre avuto un significato molto importante, anche a livello affettivo.
Purtroppo, una parte dei giovani d’oggi non sa con certezza che cosa si festeggia il 25 aprile: mi è capitato di incontrare miei coetanei che approfittano di una giornata di festa grazie alla quale non si va a scuola o non si lavora, ed è quindi un’opportunità per fare le grigliate con i propri amici, senza sapere effettivamente quale sia il motivo per cui si festeggia.
Disinteresse, mancanza di insegnamento da parte della scuola e delle famiglie, o forse un insieme di questi elementi hanno portato i più giovani a non avere una profonda coscienza di cosa ha rappresentato questa data nella storia dell’intero paese. Mantenere vivo il ricordo è necessario, per non dimenticare e per fare in modo che non accada più.