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Municipio Centro Ovest | 22 aprile 2023, 12:00

"Lasciamo che sia l'opera d'arte a parlare": in piazza Dinegro apre le porte il MAIIIM

Uno sguardo al nuovo spazio dedicato all'arte 'del terzo millennio', che ospita in questi giorni la sua prima rassegna 'vista mare'

"Lasciamo che sia l'opera d'arte a parlare": in piazza Dinegro apre le porte il MAIIIM

Abbandonare tutto fuori, entrare senza bagagli, lasciando che sia l’opera a parlare”: questo è il modo migliore per approcciarsi all’arte contemporanea secondo Virginia Monteverde, ideatrice e direttrice del MAIIIM (Media Art III Millennium), lo spazio culturale che verrà inaugurato in autunno, ma che già da qualche giorno ha aperto le sue porte a visitatori e artisti con la prima rassegna intitolata ‘Questo spazio è già pieno

Mostre temporanee, incontri, laboratori e workshop sono alla base di questo progetto, che si è sviluppato nei locali dell’ex liceo Byron, in piazza Dinegro, a pochi passi dall’omonima fermata della metropolitana, dalla Stazione Marittima e dalla Lanterna, tutte visibili chiaramente dalle enormi finestre che affacciano proprio sul mare.

Un’operazione che nasce dalla cultura ha sempre il suo fascino: qui si faceva formazione, c’era un liceo, e quando abbiamo espresso interesse la proprietà (Stella Maris) ci ha aspettato per darci il tempo di capire in che modo portare avanti questo nostro progetto” spiega Monteverde durante la nostra chiacchierata. “Quando sono saluta per la prima volta in questo spazio ho visto una Genova molto dinamica e interessante, e questo per il nostro tipo di arte funziona benissimo”. Un’arte in movimento, quella che sarà protagonista e a cui ci si potrà affacciare, per regalare alla città un nuovo spazio e nuova linfa alla vita culturale.  

Sono appassionata di arte multimediale, ed è proprio grazie a questa passione che sono arrivata a realizzare questo centro” sottolinea ancora la direttrice, che da anni si occupa di arte contemporanea. “Di fronte a noi abbiamo le partenze delle grandi navi da crociera, e qui al MAIIIM viaggiamo, anche se in un altro modo: attraverso la creatività, la fantasia e attraverso il potere dell’arte contemporanea, che ci dà la possibilità, attraverso il multimediale, di superare orizzonti e limiti”.  

Genova è la città dei Rolli, e potrebbe sembrare che abbia poca dimestichezza con le nuove correnti artistiche: un bella sfida scegliere di aprire un centro e cercare di inserirsi in un panorama culturale un po’ conservatore. “In realtà il nostro è un inserimento indolore: non andiamo a scontrarci, ma anzi, creiamo un ponte tra il passato e il futuro, costruendo un dialogo. Abbiamo avuto uno workshop in collaborazione con il Galata Museo del Mare, dedicato all’ambiente, e certamente collaboreremo con altre realtà culturali della città, anche quelle più lontane nel tempo”.

Ci sono eventi in corso, dicevamo: ‘Questo spazio è già pieno’ è un po’ il modo di presentarsi del MAIIIM, di fare capolino in una primavera genovese. “Il titolo a questa rassegna è stato scelto dal co-curatore Federico Bonelli, e abbiamo cercato di mettere insieme un po’ tutte le anime che vogliamo raccontare”. 

Proprio questa sera, sabato 22 aprile, ci sono due eventi in programma: alle 11 open day 'Il network digitale in Liguria' e alle 19 il finissage di ‘Questo spazio è già pieno’.

Presto attiveremo anche la residenza d’artista” - ci racconta Virginia Monteverde mentre continuano la nostra visita per i locali ancora in corso di ristrutturazione. “Gli artisti potranno venire nella nostra residenza e produrre un’opera qui a Genova, potranno visitare la città, se vogliono anche la Liguria intera, e realizzare un’opera che poi rimarrà nella collezione MAIIIM”. 

Aggirandoci per l’ampio salone, e per le stanze che un tempo erano aule scolastiche, con ancora i cartelli attaccati con le varie sezioni, sembra di assistere alla nascita di qualcosa di importante e di riuscire ad avvertire forte l’anima di chi ha lavorato per realizzarlo.  

Prima di congedarci, ci prendiamo qualche minuto per dare un ultimo sguardo alle opere che già appartengono alla collezione, fra tutte l’opera Time Matters, donata al centro dall’artista tedesco Jan Kuck: una scritta al neon che ricorda il valore del tempo, che appartiene al progetto nato durante il lockdown in Germania e che è stato poi proposto anche in altre città europee, fra cui la nostra Genova. 

Chiara Orsetti e Isabella Rizzitano

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