Naimana Casanova, genovese, ha sempre avuto una grandissima passione per la musica lirica. Passione che ha portato avanti anche con gli studi, diplomandosi al conservatorio di Genova.
Per Daniele Tommasi invece, di origine veronese, la sua arte nasce dalla passione per i burattini.
Dall’incontro di questi due artisti nasce un duo che ha iniziato a girare per le città di tutta Europa. Anzi, il duo si è presto trasformato in un quartetto perché Naimana e Daniele, divenuti ormai degli ottimi ventriloqui, "animano" le loro due pecorelle: Belinda e Alvin.
Con Naimana e Daniele continua il nostro racconto in città degli artisti di strada: nelle scorse settimane vi avevamo raccontato di Vera, la violoncellista che suona con un solo dito e di Hermes, il trombettista 'busker' e commerciante.
“Ci siamo conosciuti in strada, cantando - ci racconta Daniele Tommasi - Io lavoro come ventriloquo sa 12 anni”.
“Io invece sono cantante lirica - aggiunge Naimana Casanova - ho visto Daniele che si esibiva con il suo pupazzo e così, incuriosita, mi sono avvicinata a lui”.
“Ho sempre cantato nei miei spettacoli ma non ho mai utilizzato così tanto come ora la mia voce - dice Daniele - Con Naimana ci siamo scambiati le maestranze. Possiamo dire che io sono il suo maestro di ventriloquismo e lei è la mia maestra di canto lirico”.
Il loro successo nasce sulla strada ma ben presto si sposta sul piccolo schermo:
“Siamo reduci dal talent ‘Dalla strada al palco’ su Rai 2 - dicono i due - Continuate a seguirci perché il 2 maggio si svolgerà la finale”.
Naimana e Daniele ora vivono da molti anni a Merano. Ci hanno raccontato la loro opinione sulla possibile stretta alle esibizioni degli artisti di strada che potrebbe verificarsi a Genova e quali strumenti sono stati utilizzati in altre città:
“Ci esibiamo spesso a Merano e nel nord Italia in generale - raccontano i due artisti - Negli ultimi mesi anche a Merano ci sono stati dei cambiamenti per venire incontro alle esigenze dei negozianti e alcune zone sono vietate per gli artisti di strada fino alle 17.
Il bello della nostra città è che le istituzioni ci hanno reso partecipi delle decisioni e del cambiamento. Gli artisti di strada hanno partecipato alle riunioni. Si è instaurato un dialogo costruttivo tra chi amministra e gli artisti. Questo non significa che gli artisti hanno un canale preferenziale o sono privilegiati rispetto ad altre categorie però, attraverso l’ascolto, vengono fuori soluzioni a cui prima non si aveva pensato”.