Il salone del Cap di via Albertazzi ha ospitato oggi un convegno sulla portualità molto partecipato anche solo per l’organizzatore dell’iniziativa: Claudio Burlando.
L’incontro nasce dopo “la chiamata alle armi” dell’ex governatore che ha iniziato nei mesi scorsi a riunire proposte e forze in una chat whatsapp chiamata Vasta Liguria.
Oggi quella chat prende forma e corpo in questo evento:
“È stata una bellissima mattinata, molto partecipata - dice Burlando - C’è una grande voglia di discutere perché manca un luogo di confronto. L’amministrazione comunale non parla a nessuno.
Lancio un appello a tutte le amministrazioni, Regione, Comune, Governo, Autorità Portuale: aprite un dialogo con la città, con il mondo del lavoro, con i cittadini dei quartieri, con gli altri Comuni del savonese che fanno parte di questo porto. È difficile fare le cose se non si coinvolge la città.
Ora vorremmo approfondire i temi specifici. Spero che incontri come quello di oggi siano uno stimoli alle istituzioni, alla politica a seguire questo esempio”.
Durante il convegno sono state presente delle proposte alternative per il porto?
“Quando diciamo che va bene il tunnel ma non possiamo perdere posti di lavoro - continua Burlando - Non basta indennizzare gli imprenditori ma bisogna rioccupare gli operai è una proposta.
Quando diciamo che la diga va bene ma i cassoni vanno fatti in accordo con i territori è una proposta.
Quando diciamo che l’ultimo miglio ferroviario così com’è non va bene perché massacra Sampierdarena e la Valpolcevera e bisogna studiare una soluzione diversa è una proposta”.
All’evento a cui hanno partecipato circa 400 persone mancano però gli esponenti del Comune e di Regione anche se Burlando assicura di averli invitati perché quello di oggi non è un evento dell’opposizione ma un modo di confronto e dialogo diretto:
“Rixi, Toti, Bucci e Signorini li ho invitati ma non mi hanno risposto, non hanno dato nemmeno una risposta di cortesia, invece l’ammiraglio Sergio Liardo non solo mi ha risposto dicendo che era a Londra per un impegno privato ma ha anche mandato un capitano che è stato ad ascoltare per tutto il tempo”.
Per quanto riguardo lo spostamento dei depositi chimici a Sampierdarena lei aveva proposto di inserire i depositi nel sito di calata oli minerali. È ancora vali la proposta?
“In tutto il mondo se vuoi fare un deposito chimico lo fai a bocca di porto perché non devono circolare le chimichiere dentro un canale lunghissimo dove incroci navi da crociera, traghetti e portacontainer - dice l’ex governatore - Mi sembra un pericolo serio”.
Senza lo spostamento della diga non potrà avvenire alcun trasferimento dei depositi chimici da Multedo a Sampierdarena. Questa l’ultima uscita viceministro alle Infrastrutture e trasporti Edoardo Rixi che rimette in discussione tutto ed evidenzia alcune spaccature all’interno del centrodestra.
“Non mi sorprende quello che ha detto Rixi, non è la prima volta che ne parla - commenta Burlando - Dire che si fanno dopo la diga vuol dire che si fanno dopo Bucci e magari il nuovo sindaco cambia idea. Non sta in piedi questa idea, non si possono salvare 45 posti di lavoro per perderne 300.
I depositi o si mettono in un posto che non sia pericoloso oppure in qualche modo si danno indennizzi alle aziende, come abbiamo fatto con l’Ilva, e poi si ricollocano i lavoratori”.
Le critiche allo spostamento dei depositi chimici arrivano non solo dai cittadini di Sampierdarena ma anche dall’interno del porto. Gli armatori Emanuele e Guido Grimaldi nei mesi scorsi si sono fortemente opposti al trasferimento dei depositi chimici a Ponte Somalia. Il problema principale, dal loro punto di vista, è lo spazio: aggiungere i depositi significa meno spazio di manovra e sviluppo per l’azienda.
“Penso non ci riusciranno a farlo - commenta Burlando - E il fatto che ieri Grimaldi sia stato invitato in Regione penso sia l’inizio di un dialogo. Anche se un domani noi trovassimo uno spazio da dare a Grimaldi, non bisogna trasferire Grimaldi da un posto all’altro ma bisogna raddoppiargli lo spazio.
I contenitori stanno decrescendo mentre i traghetti stanno esplodendo. Se vogliamo tenere il passo con il lavoro bisogna aumentare gli spazi”.
Ritornando alla sua proposta di sposta i depositi nel sito di calata oli minerali Guido Ottolenghi (proprietario e amministratore delegato di Superba, una delle due aziende che operano a Multedo) ha affermato che questa è una proposta vecchia, già bocciata quando lei era governatore.
“In verità Ottolenghi ha detto che è caduta quando ero sindaco, non è affatto vero: io arrivai a fare il vicesindaco il 2 agosto del ’90 e la proposta era già abbandonata. Dal 2 agosto del ’90 al 2015 sono stato vicesindaco, sindaco, parlamentare, ministro e presidente della Regione e Ottolenghi non è mai venuto una volta. Vuol dire che stava bene là dov’era. Magari gli abitanti di Multedo no.
Forse Ottolenghi arriva ora perché ha visto i 30 milioni che ballavano. Tra l’altro presenta il progetto senza avere il consenso dell’altra azienda. Ma che modo è?!”.