"Pianificare e programmare le attività di un porto significa prevederne il futuro, con delle ricadute significative sul tessuto economico e sociale. Quanto sta facendo Bucci, invece, non è chiaro. Esattamente, di chi sta facendo gli interessi? Delle cordate e dei fondi d’investimento (sulle cui ambizioni sembra costruita l’ipotesi progettuale del Piano regolatore portuale) o dei cittadini?”.
Così, il portavoce M5S alla Camera dei deputati Roberto Traversi, annunciando il deposito di un’interrogazione al Mit per chiedere al titolare del dicastero se è a conoscenza dell’iter avviato da Bucci per ridisegnare il porto e i confini della città.
“Il Mit sa che, a ponente del terminal Psa, si vuole costruire uno dei maggiori terminal container del Mediterraneo occidentale, con un’ulteriore banchina superiore ai 900 metri? Che a sud del bacino di Pra', su una nuova diga, troverebbero collocazione gli approdi del porto petroli, una volta che quello di Multedo sarà smantellato per fare posto a una parte dei cantieri delle riparazioni navali a loro volta sfrattati dal Levante dove sta sorgendo il nuovo Waterfront? Sa che a Sampierdarena è previsto il riempimento delle Calate Concenter e Giaccone, benché queste siano vincolate dalla Soprintendenza? E ancora, sa che il gruppo Psa concentrerebbe tutta la sua attività a Pra', lasciando Calata Sanità, a Sampierdarena, a traghetti e crociere?”.
“Ricordiamo al ministro che il Ponente si è espresso: il 25 marzo, 5mila cittadini hanno detto “no” all'ipotesi progettuale del Prp redatto dalla squadra commissariale. Non si tratta solo di perplessità, ma di timori fondati: l'ampliamento del porto di Pra', ad esempio, con i grossi nuovi tombamenti avrebbe delle ricadute ambientali e sociali pesantissime, oltre a sottrarre spazi preziosi di mare e di spiaggia alla collettività e influenzare negativamente la qualità della vita dei residenti che vedrebbero ulteriormente svalutato il loro patrimonio immobiliare”.
Traversi infine mette l’accento su alcune irritualità dell’iter intrapreso da sindaco-commissario. Nell’interrogazione, infatti, chiede al ministro “quali iniziative intende intraprendere in qualità di titolare della vigilanza sulle autorità di sistema portuale; quali possano essere le basi giuridiche che abbiano consentito alla struttura commissariale (o al comune) di convocare e condurre le prime riunioni relative al Prp; e su quali basi giuridiche vi abbiano preso parte soggetti apparentemente sprovvisti di ruoli e incarichi specifici”.