“Le modifiche al PUC sono irricevibili: ne destruttureranno ulteriormente l’efficacia di strumento pianificatorio pubblico”. Così, i portavoce pentastellati a margine della conferenza stampa sul PUC di Genova che si è tenuta oggi alle 12.30 in via Garibaldi 14-Palazzo delle Torrette.
“La semplificazione – ribadisce il capogruppo del M5S Genova Fabio Ceraudo con il coordinatore provinciale del M5S Stefano Giordano - sarebbe giusta se fosse intesa in termini di eliminazione della sovrabbondanza di norme tecniche inutili e di una miriade di atti burocratici non finalizzati all’uso sociale del suolo, sottosuolo e soprassuolo, mentre invece nasconde la totale mancanza di progetti integrati in un processo di pianificazione urbanistica pubblica unitaria”.
“Le modifiche legislative comunali concordate a livello regionale, ispirate dalla destra, sono giuridicamente illegittime nei confronti della legge urbanistica nazionale, regionale e delle direttive europee – ha dichiarato l’architetto Giovanni Spalla -. Si intuisce, e se ne conoscono alcuni esempi a scala nazionale e in altre regioni, che il Governo cercherà di destrutturare i principi urbanistici e paesaggistici della Convenzione europea sia sul patrimonio storico, sia sul paesaggio. Inoltre, faranno fuori il DM/2/4/1968 sugli standard urbanistici che garantiscono il diritto alla città, alla sanità e ai servizi pubblici”.
“Depositeremo una sospensiva della delibera sia perché è mancato un percorso condiviso, sia perché ne rigettiamo in toto i contenuti. La delibera peraltro non è nemmeno emendabile, essendo in contrasto con le normative europee, nazionali e regionali. Stiamo anche valutando, con i nostri legali, un ricorso”, aggiungono i portavoce.
“Temiamo vogliano smantellare il carattere pubblico, ambientale e culturale dell’urbanistica, delegando la sua attuazione alle imprese edilizie e non agli uffici comunali, che via via sono stati svuotati di senso urbanistico nella gestione dell’interesse pubblico. Quanto sta accadendo a Genova è grave: presenteremo quindi due interrogazioni, una in Parlamento e l’altra in Europa”, fa sapere Pirondini.