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Attualità | 17 aprile 2023, 17:37

I volontari di Music For Peace in Sudan: "Terzo giorno di conflitti ed esplosioni"

L'appello del figlio di uno dei volontari: "Tutti devono poter giocare, qui i bambini raccolgono la plastica invece di andare a scuola"

I volontari di Music For Peace in Sudan: "Terzo giorno di conflitti ed esplosioni"

Assistiamo al precipitare della situazione in Sudan”. Inizia così il post dei quattro volontari di Music for Peace che si trovano in questo momento nella capitale del paese, Khartoum, impegnati in attività di volontariato. 

Nella giornata di sabato le diatribe, che fino a quel momento erano principalmente verbali, hanno iniziato a intensificarsi, fino ad arrivare all’esasperazione e all’inizio dei colpi di arma da fuoco e agli scontri.  

L’escalation è stata massima fino a raggiungere uno scontro totale delle forze: tank, lanciarazzi anticarro fino all'utilizzo dei caccia, i cui boati sono stati per un momento l'unico suono nel silenzio obbligato e totale della città” spiegano i volontari. “Forze militari contro forze paramilitari guidate dal Generale dei Janjaweed. Questi ultimi stanno puntando ad avere il controllo dei punti strategici della città: aeroporto (all'interno di cui in questo momento ci sono scontri vivi), ministeri e casa presidenziale. Per questo motivo l'area di scontro è proprio nel centro della città che ospita per altro Ambasciate e internazionali, oltre alle aree di Omm Durman e Bahri in cui si trovano le caserme e il relativo controllo sui ponti che attualmente sono chiusi”.

Dopo una domenica difficile, in cui “colonne di fumo nero si alzavano da vari siti su tutta la città” e i morti dichiarati sono stati 65, anche se secondo i presenti sarebbero molti di più, sembra che dalle 16 di ieri il cessate il fuoco abbia portato a una tregua momentanea  degli scontri. Alle 4 del mattino, però, sono iniziati nuovi bombardamenti: “Sono le ore 7:20, dalla nostra postazione possiamo vedere colonne di fumo diffuse su tutta la città. Il costante sottofondo sono colpi di arma da fuoco pesante e aerei.

Dalle 00:00 di ieri sera sono iniziati i razionamenti per la corrente, già supportata dai generatori. Questo per noi significa non avere acqua diretta perché le pompe di pescaggio sono ovviamente alimentate con energia elettrica.

Non facciamo altro che pensare a quanto questo paese non avesse bisogno di tale situazione. Per capire le condizioni del 90% della popolazione è necessario vederlo con i propri occhi. Le persone conducono la propria esistenza largamente al di sotto della soglia minima di povertà con infrastrutture già in condizione precaria.

Uomini e donne lavorano alla giornata e portano in famiglia quotidianamente i generi per sopravvivere.

Terzo giorno di conflitto. Terzo giorno di mancato salario. Terzo giorno senza approvvigionamenti. Un possibile ulteriore problema potrebbe essere quello dei saccheggi su tutta l'area considerato il fatto, che come in ogni conflitto accade, i costi dei materiali di prima necessità sono triplicati.

Ancora una volta a pagare il caro prezzo della guerra sono i civili”.

 

 

"La situazione qui non è bella, mi sono svegliato e la mamma mi ha detto di non guardare fuori dalla finestra perché stavano bombardando" è il messaggio che il figlio di uno dei volontari ha voluto lasciare, sotto forma di video, sulla pagina dell'associazione. "Già è un paese povero, senza felicità è ancora peggio. Qui i bambini raccolgono la plastica per venderla invece di andare a scuola, noi possiamo aiutarli. Non hanno da mangiare, ma possiamo raccogliere le cose che servono per mangiare, per scrivere e per giocare. Non è giusto che loro siano in guerra e non possono giocare, tutti devono poter giocare".

In questo difficile contesto, arriva la solidarietà della Società di mutuo soccorso Guido Rossa ai volontari dell’associazione. 

“Music for Peace da trent’anni si contraddistingue per la sue attività solidaristiche nella nostra città e nel mondo. Presenti a Khartoum, capitale del Sudan, con un progetto di sostegno a 600 famiglie sudanesi, i volontari di Music for Peace vivono ore difficilissime.
Noi operai in fabbrica, ci sentiamo vicini a loro, ai loro ideali e alla loro generosità diretta a creare un mondo migliore. Noi operai non abbiamo dimenticato quando sfilavamo in corteo per difendere la fabbrica e al nostro passaggio i volontari dell’associazione trasmettevano con i loro amplificatori BELLA
CIAO. A Music For Peace e ai suoi volontari, non può che andare tutta la nostra solidarietà

I lavoratori Ilva Società di Mutuo Soccorso Guido Rossa”.

 

Chiara Orsetti

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