Una commissione regionale ad hoc con esperti e coinvolgendo gli abitanti dei quartieri interessati dall'opera per approfondire il progetto della funivia per Forte Begato. Un progetto che nonostante il forte impatto ambientale, con piloni alti oltre 65 metri, la Regione ha deciso di non assoggettare alla Via, la valutazione d'impatto ambientale dell'opera.
“I controlli esistono e servono per tutelare i cittadini, l'ambiente e per spendere al meglio i soldi pubblici, non sono un ostacolo alla realizzazione delle opere – ha puntualizzato alla Giunta Selena Candia durante il Consiglio regionale di oggi -. L'assessore Giampedrone ha voluto rimarcare che la Via dovrebbe essere un percorso tecnico amministrativo, e su questo siamo d'accordo. A me però preoccupa che per un'opera del genere non vada avanti il percorso di valutazione d'impatto ambientale, quindi spero che in Commissione, invitando anche esperti, si riescano ad avere risposte più puntuali sul progetto”.
Selena Candia ha sottolineato le criticità che si presenteranno già nella fase di cantierizzazione dell'opera a causa del forte insediamento urbano e delle strade di modesta larghezza nella zona del Lagaccio. Inoltre è stato fatto notare che le richieste presentate dagli abitanti del quartieri coinvolti nell'opera, siano state completamente disattese in quanto avrebbero richiesto maggiori controlli e più chiarezza sul progetto della funivia.
“I cittadini, i comitati e le associazioni hanno manifestato perplessità soprattutto sulla sicurezza dell'opera, risultando assente, ad esempio, un approfondimento sulla funzionalità in caso di particolari condizioni di vento o un piano di intervento per evacuazione in caso di emergenza – spiega Candia -. Mancano approfondimenti dettagliati anche sull'impatto acustico per la rumorosità della funivia ed eventuali alternative progettuali. Quello che rimane è un'opera dai costi elevati che porterà pochi benefici per il quartiere e i suoi abitanti”.
Infine la consigliera regionale della Lista Sansa ha fatto notare come in un aspetto tecnico amministrativo quale la valutazione d'impatto ambientale dell'opera, la politica si sia inserita in modo prepotente per sventolare una presunta efficienza.
“Le dichiarazioni del sindaco Bucci sulla velocità e sul 'modello Genova' la dicono lunga su quanto la politica abbia messo lo zampino in questo percorso progettuale – conclude Candia -. Occorre però ricordare al sindaco e al governatore Toti che evitando questo valutazione sull'impatto ambientale l'opera entrerà in funzione con 6 mesi di anticipo, che su una funivia progettata per durare circa 100 anni vuol dire risparmiare lo 0,5% del tempo. Insomma, una scelta irresponsabile e non un grande risultato”.