Tra le figure carismatiche che caratterizzano la storia di Genova, va annoverato senza ombra di dubbio Guglielmo Embriaco.
Embriaco, detto Testa di Maglio, lega il suo nome alle Crociate: nel 1099 partecipa all’assalto delle Mura di Gerusalemme risultando determinante per la conquista della città.
Suo, infatti, è il progetto delle torri d’assedio, composte di tre piani e dotate di ruote per potersi avvicinare alla cinta muraria.
Guglielmo, a capo della sua flotta, torna a Genova la vigilia di Natale di quell’anno e la sua patria, sospendendo le lotte interne, lo celebra con tutti gli onori del caso.
Le sue imprese vengono celebrate anche dalla letteratura come fanno Torquato Tasso nella Gerusalemme Liberata o Gabriele D’Annunzio nella Canzone del Sangue.
Tra i successi maggiori di Gugliemo Embriaco c’è la seconda spedizione in Terra Santa, da cui torna con il catino esagonale, all’epoca ritenuto di smeraldo, che la tradizione cristiana vuole essere stato il catino che ha raccolto il sangue di Cristo sotto la croce (oggi conservato nel Museo del Tesoro di San Lorenzo).
La famiglia di Guglielmo era una delle più influenti a Genova e aveva proprietà proprio attorno al Castrum, quella che è, in parte, la collina di Castello.
Qui svetta ancora oggi la torre alta 41 metri, 80 palmi dell’epoca, un’altezza ragguardevole per l’architettura formata da conci di pietra a vista e chiusa da tre ordini di archetti pensili aggettanti a cui, nel 1927, è stata aggiunta una merlatura guelfa inizialmente non prevista.
Nel 1196 il podestà milanese Drudo Marcellino, come provvedimento di ordine pubblico nel tentativo di limitare le lotte intestine tra i vicoli di Genova, fece abbassare di 80 piedi l’altezza delle torri. L’unica a non essere “tagliata” fu proprio la torre degli Embricai, in riconoscenza alle imprese di Guglielmo.
Ma in questa storia c’è un grande ma.
Infatti, la torre degli Embrici che noi oggi osserviamo, non è quella vera.
Campagne di studi e scavi archeologici che hanno indagato la collina di Castello nel corso degli ultimi anni, hanno permesso di scoprire che in realtà la torre di Guglielmo Embriaco si trovava leggermente più a levante, nella parte che fu il convento di Santa Maria delle Grazie la Nuova, oggi Casa Paganini.
Quella che indichiamo come Torre degli Embricai sarebbe in realtà la torre De Castro, un’altra importante famiglia, e a Primo di Castello, protagonista proprio accanto a Guglielmo, della Prima Crociata.
A prescindere dal fatto che sia della famiglia Embriaco o della famiglia De Castro, la torre è una delle pochissime di epoca medievale rimasta in centro storico e che oggi conferisce alla piazza e alla strada scorci e prospettive suggestive.