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Attualità | 07 aprile 2023, 16:05

Ponente, attività insolita sul sesto modulo, i comitati: “Torneremo in piazza”

I gruppi che protestano contro la fabbrica dei cassoni e contro i piani di espansione portuale rigettano l’incontro ristretto proposto dal sindaco Bucci e insistono: “Ci avete promesso una assemblea pubblica, mantenete”. Il Municipio: “Non si proceda con alcuna operazione sul sesto modulo”

Ponente, attività insolita sul sesto modulo, i comitati: “Torneremo in piazza”

C’è un’attività insolita, prolungata e più intensa del solito, intorno al cosiddetto ‘dentino’ del sesto modulo del porto di Pra’. È la zona dove, se Autorità di Sistema Portuale non farà retromarcia, sarà collocata la fabbrica dei cassoni della nuova diga foranea di Genova. Il progetto prevede un riempimento, con la creazione di una piattaforma apposita, che non sarà mai più rimossa, e la realizzazione di 39 cassoni, per un progetto, quello della diga, che partirà ufficialmente ai primi di maggio e che rappresenterà la più importante e onerosa opera pubblica mai realizzata in Italia

L’attività intorno al sesto modulo, mentre tutto tace a livello istituzionale, è stata notata con preoccupazione dai cittadini, che hanno chiesto spiegazioni e chiarimenti. Il tutto mentre l’assemblea pubblica sulla quale si è impegnato il Municipio VII Ponente, insieme al vicesindaco Pietro Piciocchi, ancora non è stata convocata, mentre sono stati convocati presso l’ufficio del sindaco Marco Bucci i comitati che si oppongono a questa ennesima servitù per il Ponente genovese e si oppongono anche a qualsiasi forma di ampliamento portuale: sono Pegli Bene Comune, Pegli Lido, Noi per Pra’, Palmaro, Comitato Val Varenna e Associazione Comitato di Quartiere di Multedo.

L’appuntamento è per il 13 aprile e alla riunione è stato invitato anche il presidente dell’Autorità Portuale, Paolo Emilio Signorini. L’invito è stato però declinato dai comitati, attraverso un comunicato congiunto: “Ringraziamo il sindaco di Genova Marco Bucci per l’invito rivoltoci per un incontro presso la sede del Comune per il giorno 13 aprile prossimo venturo, ma lo decliniamo perché riteniamo che vadano rispettati gli impegni presi in occasione della grande manifestazione dello scorso 25 marzo quando il vicesindaco Piciocchi e il presidente del Municipio Barbazza ci hanno promesso la convocazione di una assemblea pubblica a stretto giro. Riteniamo infatti che in una riunione a porte chiuse potremmo portare solo le istanze dei comitati che rappresentiamo, mentre alla manifestazione hanno preso parte ben cinquemila cittadini del Ponente e in nome loro è opportuno che si convochi la suddetta assemblea. Il sindaco Bucci, che avrebbe dichiarato la sua non partecipazione in quanto non avrebbe ‘nulla da dire’, è caldamente invitato a partecipare: sindaco lei, in quanto eletto dalla maggioranza, rappresenta anche quei cittadini che hanno sfilato e che sono preoccupati per il futuro dei propri figli e dei propri quartieri. In nome del ruolo che riveste: venga a rappresentare il Comune davanti a così tanti cittadini ed elettori. Se non ha nulla da dire, ascolti le loro preoccupazioni e si faccia difensore e protettore come un buon padre perché i cittadini sono simbolicamente tutti suoi figli. Attendiamo quindi fiduciosi di conoscere la data dell’assemblea pubblica e di poterla incontrare, insieme a tutta la cittadinanza del Ponente, in quella occasione”.

Intanto, questa mattina il Comitato Pegli Bene Comune è tornato a denunciare: “Il vicesindaco ci ha promesso di informarci su quanto sta accadendo, lo ha fatto a seguito della manifestazione dello scorso 25 marzo, quando abbiamo portato in strada cinquemila persone. La promessa non è stata ancora mantenuta. Noi siamo pronti a scendere nuovamente in strada se non si farà chiarezza”.

Il Comitato spiega: “Ormai da due mesi, quasi tutti i giorni, assistiamo all’altezza del cosiddetto ‘dentino’ del sesto modulo del porto di Pra’, davanti a Pegli Lido, a movimenti preoccupanti di navi che fanno avanti e indietro dall’area dove potrebbe sorgere la fabbrica dei cassoni della nuova diga. Il vicesindaco si era impegnato a comunicarci a cosa fossero dovuti i movimenti ‘sospetti’, ma ad oggi queste informazioni non ci sono ancora pervenute. Alle parole vorremmo veder seguire i fatti”.

Per questo, “se dal Comune di Genova non arriveranno a breve notizie positive su quello che sta accadendo attorno al ‘dentino’, daremo seguito alla richiesta della cittadinanza di manifestare la propria contrarietà alla fabbrica dei cassoni, scendendo nuovamente in piazza”.

Anche il Municipio VII Ponente esprime preoccupazione: lunedì scorso, in occasione della seduta del Consiglio Municipale, è stata votata all’unanimità una mozione nella quale il presidente del Municipio e la Giunta Municipale si assumono impegni ben precisi e dettagliati.

Nello specifico: “Rigettare con forza ogni forma di ampliamento portuale e di insediamento industriale quale la piattaforma per la costruzione dei cosiddetti ‘cassoni’; agire in ogni sede per impedire che nuove servitù vengano spostate all’interno del bacino portuale di Pra’; riconvocare il presidente di Autorità di Sistema Portuale, Paolo Emilio Signorini, al prossimo Consiglio Municipale, al fine di confrontarsi con le forze politiche sul nuovo Piano Regolatore Portuale e che tale convocazione possa permettere la più ampia partecipazione della cittadinanza al Consiglio”. 

Oggi il Municipio dichiara: “A seguito di continue segnalazioni in questi giorni da parte di cittadini circa attività e presenza di una draga sullo specchio antistante la zona di Pegli Lido, la Giunta del Municipio VII Ponente ha inoltrato un’ulteriore comunicazione al presidente di Autorità di Sistema Portuale, Paolo Emilio Signorini e per conoscenza al viceministro Edoardo Rixi e al sindaco del Comune di Genova, Marco Bucci, tornando a ‘rinnovare ulteriormente la richiesta a non procedere con alcuna operazione legata all’ipotetico cantiere per i cassoni al sesto modulo del bacino portuale di Pra’, essendo in corso un percorso di incontri, approfondimenti e considerazioni, rinnovando l’invito a trovare una soluzione alternativa più lontana dall’abitato e dalle aree ciclo-pedonali e ricreative. Ciò anche in considerazione della mozione approvata all’unanimità dal Consiglio Municipale il 3 aprile”. Un segnale forte dal territorio, insieme a quello dei cittadini.

Alberto Bruzzone

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