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Attualità | 06 aprile 2023, 10:47

Portuali contro le navi delle armi, archiviata l'accusa di associazione a delinquere

E' stata archiviata l'accusa di associazione a delinquere nei confronti di 8 lavoratori portuali

Portuali contro le navi delle armi, archiviata l'accusa di associazione a delinquere

Archiviata l'accusa di associazione a delinquere originariamente mossa a otto lavoratori che facevano parte del collettivo autonomo lavoratori portuali (Calp) di Genova. Il giudice per le indagini preliminari Claudio Siclari ha accolto la richiesta del pubblico ministero Marco Zocco. L'archiviazione era già stata richiesta l'anno scorso a giugno dagli avvocati Laura Tartarini e Alessandro Gorla di Genova, e Marco Lucentini di Roma.  Le indagini erano partite due anni fa ed era stata mossa una prima accusa di associazione a delinquere finalizzata alla resistenza, all' accensione di fumogeni, al lancio di oggetti pericolosi e all'attentato alla sicurezza pubblica dei trasporti. Restano per i singoli indagati altre accuse minori. 

Le accuse erano fortemente collegate alla decisa mobilitazione dei lavoratori del Calp contro il passaggio di armi nel porto di Genova, in particolare  le manifestazioni e i presidi contro le navi della flotta Bahri, accusata di trasportare armi della guerra dirette in Yemen, ma anche in Turchia e altri scenari bellici. La mobilitazione ha ottenuto anche il plauso di Papa Francesco e una risposta solidale da parti di altri porti in Europa. A questa intensa attività  si sono unite iniziative antifasciste militanti come scritte e altre azioni davanti alle sedi di Casapound di Forza Nuova.

Il Pm ha affermato: "Ciò che caratterizza il vincolo, sicuramente esistente tra gli associati, non è la finalità di commettere reati ma piuttosto la finalità di svolgere l'attività politica anche se spesso con modalità che trascendono palesemente i limiti posti all'espressione della libertà di manifestazione del pensiero dal momento che, ferma la legittimità della protesta anche in forme accese, non è consentito a nessuno affermare le proprie idee mettendo in pericolo. offendendo o ledendo i diritti degli altri consociati tutelati dalle norme del codice penale".

E poi, "la commissione di reati nel corso delle attività sociale è di fatto considerata un eventualità dell'azione del gruppo non la finalità principale".

Il portavoce del Calp, Jose Nivoi, esprime soddisfazione per l'archiviazione di quella che era l'accusa più pesante e a parere degli indagati, pretestuosa: “Il fatto che sia caduta l'associazione a delinquere è una vittoria, una vittoria politica”. 

Aggiunge poi come la lotta contro le politiche belliche italiane continui: “Abbiamo fatto la manifestazione del 25 febbraio per rimarcare due cose, la repressione da parte dello Stato e la questione della guerra. Dal 25 febbraio s'è aperto un nuovo capitolo che porteremo avanti con il nostro sindacato, l'Unione sindacale di base, con tutte le associazioni, collettivi e via dicendo che sentono di dover rispondere a quello che è oggi il problema della Guerra e delle guerre a cui lo Stato italiano sta dentro senza rispettare la legge 185 del 1990 e l'articolo 11 della Costituzione”.

Federico De Salvo

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