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Attualità | 06 aprile 2023, 11:10

Gestione del territorio, Coldiretti: "Il MASAF conferma il ruolo chiave di imprese agricole e forestali"

"Destinati 500 mila euro al finanziamento di progetti per la raccolta di legname depositato naturalmente negli alvei e sulle sponde di laghi, fiumi e mare"

Gestione del territorio, Coldiretti: "Il MASAF conferma il ruolo chiave di imprese agricole e forestali"

Importante svolta nella gestione del territorio: grazie a quanto stabilito dal Prot. Interno del MASAF (Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste) n. 0153055 del 13 marzo 2023, gli imprenditori agricoli e forestali avranno la possibilità di raccogliere il legname “depositato naturalmente nell’alveo dei fiumi, dei torrenti, sulle sponde di laghi e fiumi e sulla battigia del mare”.

“Un provvedimento – commentano Marcello Grenna e Antonio Ciotta, Presidente e Direttore di Coldiretti Savona – che conferma ancora una volta l’importanza dell’azione messa in campo dalle imprese agricole e forestali per la gestione del territorio, nonché un modo per gratificarne l’operato in maniera concreta, grazie a incentivi e premialità”. Il suddetto Decreto, infatti, definisce “le condizioni, i criteri e le modalità di ripartizione delle risorse del fondo di cui all’art. 1, comma 444 della legge 29 dicembre 2022, n. 197” per un valore complessivo annuo di 500mila euro, destinato al finanziamento di progetti – anche di formazione e comunicazione – relativi all’attività di “raccolta di legname depositato naturalmente nell’alveo dei fiumi, dei torrenti, sulle sponde di laghi e fiumi e sulla battigia del mare”.

Principali finalità di quanto disposto sono, anzitutto, il contenimento dei consumi energetici e la promozione della produzione di energia dalla biomassa legnosa e il suo autoconsumo, cui si aggiunge anche la prevenzione attiva del dissesto idrogeologico nelle aree interne, il tutto nel pieno rispetto della normativa vigente in materia ambientale. E non è certo un segreto che oggi anche il territorio ligure viva diversi problemi legati al rischio idrogeologico, situazione strettamente legata anche al fatto che negli ultimi 50 anni quasi 1 terreno agricolo su 3 (circa il 30% del totale) sia scomparso, con la superficie agricola utilizzabile in Italia ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari a causa dell’abbandono e della cementificazione: fattore, quest’ultimo, che rende le superfici impermeabili.

“Ora più che mai – continuano Grenna e Ciotta – è necessario garantire che la presenza delle attività umane sui nostri territori sia sostenibile da tutti i punti di vista, per l’ambiente e per lo stesso uomo, anche al fine di evitare l’abbandono di tali aree. Ad oggi il saldo demografico critico e il progressivo depopolamento dei nostri entroterra sono certamente preoccupanti, ma siamo ancora in tempo per trovare delle soluzioni concrete. Nell’entroterra di Savona, così come in tutte le aree interne della nostra splendida Liguria e, più in generale, dell’Italia e del mondo intero, la qualità della vita in ambiente rurale è migliore: è un dato di fatto, supportato da diversi studi e ricerche che si sono susseguiti nel corso degli altri. Anche per questo dobbiamo creare opportunità di sviluppo e crescita del comparto agricolo e forestale, come in questo caso: incentivi come quelli previsti da tale Decreto rappresentano un’opportunità per il territorio, di cui imprese agricole e forestali sono prima di tutto custodi”.

Ai fini dell’erogazione del fondo, risultano ammissibili progetti realizzati in territori “colpiti da eventi atmosferici o meteorologici, quali nubifragi, mareggiate, alluvioni, piene, frane ed esondazioni, per i quali sia stato dichiarato lo stato di emergenza con provvedimento statale, come previsto dall’art. 24, comma 1 del decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, oppure ai sensi delle disposizioni regionali e provinciali in materia di protezione civile”. Possono altresì beneficiare dell’incentivo gli imprenditori agricoli di cui all’art. 2135 del Codice Civile, ivi compresi gli imprenditori forestali, oltre alle organizzazioni agricoli e le associazioni datoriali, di categoria e ambientaliste riconosciute dalla legge. Sarà il Ministero dell’agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste ad avviare una procedura selettiva finalizzata all’individuazione dei progetti.

Rientrano tra criteri di priorità dei progetti le modalità di impiego della biomassa legnosa raccolta “con preferenza per l’impiego in filiera corta nella produzione di energia termica o in cogenerazione o nell’autoconsumo o nella vendita”, le modalità di trasporto della biomassa legnosa raccolta “con preferenza per l’utilizzo di modalità capaci di garantire la sostenibilità ambientale, quali il trasporto animale”, gli obiettivi del progetto “con preferenza per i progetti diretti a prevenire il dissesto idrogeologico”, la previsione di cofinanziamento pubblico o privato del progetto e la capacità del progetto di diffondere la conoscenza e la consapevolezza sull’attività di raccolta di legname depositato naturalmente nei luoghi di cui sopra.

Ogni progetto può ottenere un finanziamento massimo di 50mila euro: il 20% dell’importo sarà erogato a titolo di acconto, mentre la restante parte verrà liquidata con contributo a saldo. I progetti saranno ammessi a finanziamento secondo l’ordine di graduatoria e fino a esaurimento delle risorse.

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