Municipio Centro Est - 28 marzo 2023, 16:48

I pini marittimi di corso Podestà saranno abbattuti, al loro posto i pini di Aleppo, Piciocchi: "Andavano sostituiti"

L'intervento è dovuto all'ammaloramento degli alberi piantumati a fine '800. Il Pd: "Fanno parte dello skyline da fine '800"

Addio ai pini marittimi di corso Podestà. Durante il consiglio comunale l'assessore ai lavori pubblici Pietro Piciocchi ha confermato le indiscrezioni anticipate nei giorni scorsi sui giornali. L'intervento, come ha spiegato l'assessore rispondendo a due interrogazioni presentate dal capogruppo di Genova Civica Ariel Dello Strologo e dalla consigliera del Partito Democratico Donatella Alfonso, è dovuto all'ammaloramento degli alberi piantumati a fine '800, che saranno sostituiti da un'altra tipologia di pino: i pini di Aleppo.

Questo progetto è allo studio da parecchio tempo, almeno tre anni, - ha spiegato Piciocchi - è molto delicato, ha richiesto grandi sforzi e attenzione degli uffici. La motivazione è duplice: l'oggettivo ammaloramento e degrado di corso Podestà in parte causato proprio dalla crescita incontrollata delle alberature e dall'altro da problematiche infiltrative causate dall'apparato radicale di queste alberature che stanno creando gravi danni i danni creati agli immobili sottostanti che hanno portato a richieste significative di risarcimento danni nei confronti della civica amministrazione".

"È stato elaborato un progetto - continua Piciocchi - condiviso dalla Sovrintendenza che ha dato parere favorevole dopo un lungo confronto, che ha richiesto la riqualificazione integrale dell'intero marciapiede di corso Aurelio Saffi, quindi da piazza Alessi al ponte Monumentale, mentre inizialmente l'intervento lo pensavamo circoscritto alla zona prossima all'ascensore tra il ponte Monumentale e piazza Alessi, il che ha ovviamente richiesto un incremento delle risorse".

Per quanto riguarda la sostituzione dei pini, l'assessore ha letto la relazione agronomica a corredo del progetto: “Gli attuali pini sono stati collocati in quella porzione di passeggiata storica senza una corretta visione agronomica delle necessità e del futuro sviluppo della tipologia di pianta. Il risultato è che i pini a oggi sono in sofferenza e presentano difetti diffusi”.

Come mai di questo progetto il consiglio o la consulta sul verde pubblico non sono stati portati a conoscenza?”, ha chiesto Dello Strologo.

Mi chiedo se nessuno ricorda che anche il patrimonio arboreo è monumentale, questi pini fanno parte dello skyline da fine '800, l'intervento sarà un impoverimento della città”, ha commentato Donatella Alfonso riprendendo anche la polemica sul taglio del fico di vico del Ficobrutalmente segato a metà, e i cittadini che hanno chiesto chiarimenti si sono sentiti rispondere che l'intervento è stato dovuto ai danni provocati dal manufatto, se un albero è un manufatto la vedo male”.

La questione del verde è stata affrontata anche dalla consigliera della lista Rossoverde Francesca Ghio che ha interrogato l'assessore alle manutenzioni Mauro Avvenente in merito alla volontà del Comune di abbattere gli alberi piantati dal collettivo 'Greenova161'.  perché 'abusivi', non farebbero cioè parte del piano di piantumazione messo a punto di concerto con Aster.

Ghio nel corso della sua interrogazione ha portato i dati relativi al verde cittadino che vedono Genova agli ultimi posti per quanto riguarda qualità e quantità del verde urbano. “Assessore, vuole dialogare o sradicare?", si è rivolta la consigliera nei confronti di Avvenente, il quale ha replicato: “Genova non è il deserto del Sahara, abbiamo molti spazi verdi, ricordiamo le ville storiche monumentali”, e per quanto riguarda la collaborazione con il collettivo: “Ci sono varie modalità che possono essere portate avanti, attraverso i patti di collaborazione o con le sponsorizzazioni con aziende private che adottano aree verdi".

La replica non ha soddisfatto la consigliera Ghio, che a La Voce di Genova ha commentato: “Siamo già in negativo come numero di alberi, in più viene fatta la morale a chi contribuisce a piantumarli. Se vogliono sradicare noi sottoliniamo il paradosso che c'è, perché a rimetterci sono alberi e persone”.


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