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Politica | 25 marzo 2023, 18:16

Ponente, i rappresentanti dell'opposizione sostengono la protesta e puntano il dito contro Tursi

Chiede Sansa: "Il porto oggi è al servizio di Genova oppure la città rischia di essere asservita al porto e ai suoi padroni?”

Ponente, i rappresentanti dell'opposizione sostengono la protesta e puntano il dito contro Tursi

L'opposizione commenta la manifestazione di oggi a Ponente, accodandosi alle critiche mosse dai cittadini esasperati dal vedere come troppe volte lo sviluppo della città pesi sulle spalle dei quartieri già provati dall'industrializzazione del secolo scorso. 

Così i rappresentanti del Movimento 5 Stelle: "l M5S oggi è sceso in piazza al fianco dei cittadini del ponente genovese. Condividiamo i loro timori e con forza diciamo: basta servitù, basta decisioni calate dall’alto senza la minima condivisione, basta apprendere notizie sui giornali a cose fatte. Vale a dire: cassoni della diga a Pra’, nuovo progetto di porto allargato verso Voltri che punta tutto sui container, depositi chimici a Sampierdarena. I progetti che ha Bucci per le aree portuali si traducono in un tombamento totale e condannano Sestri, Cornigliano, Sampierdarena, Multedo, Voltri e Pra’ a diventare servitù per le aree industriali della città. L’obiettivo è sempre più chiaro: a Levante, mare, edifici di lusso e promenade; a Ponente servitù con impianti industriali ad alto impatto ambientale e zero mare”.

Anche i consiglieri regionali della Lista Sansa Ferruccio Sansa e Selena Candia, sono scesi oggi in corteo con i cittadini e i comitati del ponente genovese:

"Non si può liquidare la vicenda dicendo che tutto questo serve al porto – sottolinea Ferruccio Sansa -. È vero, il porto è la più grande industria di Genova, ma non possono essere sempre gli stessi cittadini del ponente a pagare dazio. Da decenni”. “Questa non è politica – aggiunge Sansa -. Non c'è confronto con la città, è solo potere allo stato puro. Essere un sindaco che decide può essere una cosa buona, diventare un sindaco commissario che decide tutto da solo come un doge, con al suo fianco gli imprenditori portuali che hanno finanziato le campagne elettorali della destra, no. Questo è inaccettabile per Genova”. “La domanda che poi dovremmo porci – conclude Sansa – è: il porto oggi è al servizio di Genova oppure la città rischia di essere asservita al porto e ai suoi padroni?”.

Redazione


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