"Ci hanno insegnato la meraviglia verso la gente che ruba il pane, ora sappiamo che è un delitto il non rubare quando si ha fame". I versi di 'Nella mia ora di libertà', capolavoro di Fabrizio De André, contenuto nell'album 'Storia di un impiegato' da anni campeggiavano su un muro in via del Campo, altro luogo simbolo della Genova del cantautore.
Si trovavano accanto a uno dei monumenti iconici della zona: la colonna infame di piazza Vacchero. Ora però qualcuno l'ha cancellata, come ha denunciato Laura Monferdini, titolare del museo 'Via del Campo 29 rosso', dedicato ai cantautori genovesi.
"Il mondo è pieno di 'brave' persone che fanno brutte cose. - ha scritto Monferdini su Facebook, postando due foto, una con Don Gallo e accanto la frase di De André, e un'altra dopo la cancellazione - Questa scritta apparsa più di 10 anni fa era un simbolo d’amore, di tolleranza, di identità e di inclusione. Questa notte una mano ignorante e inconsapevole l’ha cancellata magari per scrivere qualcos’altro ancora più significativo perché è scomparsa dietro ad un rettangolo color cremisi la frase di Fabrizio ma non il suo nome…e da illusa questo mi accende una speranza.
Sicuramente sbaglio, a me come a molti altri esseri umani, il rispetto ce lo hanno insegnato e questo è davvero un gran brutto gesto!. Comunque vada per tutti noi che viviamo, lavoriamo e amiamo il nostro Centro Storico, oggi è davvero un giorno triste".