Il giardino delle camelie di Villa Durazzo Pallavicini a Pegli protagonista a livello internazionale. Domani pomeriggio presso una delle principali attrazioni turistiche del Ponente cittadino, già Parco più Bello d’Italia nel 2017, arriveranno da moltissimi paesi del mondo, per vedere la magnificenza di questi fiori, che esistono senza soluzione di continuità, tra una stagione e l’altra, sin dalla metà dell’Ottocento.
“Accoglieremo - racconta Silvana Ghigino, direttrice di Villa Pallavicini - circa cento persone provenienti da Australia, Giappone, Stati Uniti, Nord Europa e Portogallo. L’occasione è rappresentata dalla Mostra della Camelia di Verbania che si tiene proprio il prossimo week end. Noi siamo inseriti come tappa, all’interno del programma messo a punto dall’International Camellia Society, l’associazione mondiale dei cameliofili di cui è presidente l’italiano Gianmario Motta. Per quanto ci riguarda, sarà un’ottima occasione per far conoscere, oltre alle camelie, anche le bellezze incredibili di questo straordinario bene culturale e paesaggistico che è il parco di Villa Pallavicini”.
Silvana Ghigino, anche grazie a tutto il suo staff, è una delle artefici di questa trasformazione. Sarà proprio lei a fare gli onori di casa con gli ospiti internazionali, che diventeranno ambasciatori di Pegli e della Riviera di Ponente nei loro rispettivi paesi. “Abbiamo predisposto anche delle guide che parlino inglese, oltre ad alcuni mezzi per gli spostamenti interni. Nel frattempo, il nostro camelieto storico è aperto anche a tutti gli altri visitatori”.
Il viale delle camelie di Villa Durazzo Pallavicini è uno dei più importanti d’Europa e il più antico e sviluppato d’Italia, con centocinquanta alberi di Camellia Japonica che superano i sei metri. È nato nel 1840 ed è lungo duecento metri: nel tempo, la Camellia Japonica ha dato vita a centinaia di cultivar dai diversi colori e dalle diverse forme e quantità di petali.
Tra i cultivar di pregio spiccano: la Vergine di Colle beato, la Warratah rubra, l’Incarnata, l’Eleonora Franchetti, la Bella di Firenze, l’Omar Pacha, la Magnoliaeflora e la Diamantina. Uno spettacolo dal grande valore botanico che resta immutato nel tempo: “A seconda del colore - illustra Silvana Ghigino - il significato della camelia trasmette un messaggio diverso: rosa significa nostalgia e desiderio di ritrovarsi, mentre rosso dichiara che il cuore è infiammato di passione, ma entrambe le tonalità rappresentano l’amore romantico; variegata è simbolo di fiducia e speranza; bianco testimonia profondo affetto, a fiore doppio segnala quanto si pensi a una persona, semplice indica adorazione e bellezza”.
Villa Durazzo Pallavicini ha riaperto i battenti per la stagione 2023 qualche settimana fa: “Le visite stanno andando bene - commenta la direttrice - e a poco a poco stiamo andando avanti con i lavori e completando sempre più parti del parco. Se qualche visitatore incappa in piccoli cantieri, è perché non ci siamo mai fermati nelle opere di miglioria. Ora aspettiamo con fiducia che si sblocchino i fondi del Pnrr per sistemare il Giardino Botanico, come ha detto nelle scorse settimane anche l’assessore comunale ai Lavori Pubblici, Pietro Piciocchi”.
Un altro punto che sarà oggetto di accurato restauro è l’antico pavimento a mosaico ottocentesco che si trova nella Sala della Torre: “Su questo fronte è attiva anche una raccolta popolare, il target è fissato in 29mila euro. Si può visionare la campagna sulla piattaforma ‘Rete del Dono’. È previsto un recupero a ‘strappo’ del mosaico, che sarà poi portato presso un laboratorio di restauro specializzato a Campo Ligure, dove verrà ricondotto al suo antico splendore”.