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Innovazione | 23 marzo 2023, 15:41

Eliminare inquinamento producendo energia: la sfida di CapLab nel cuore del porto di Genova (Foto e video)

La collaborazione tra Università di Genova ed Ecospray Technologies ha dato vita a un nuovo laboratorio in cui si svolgono attività di ricerca e sviluppo per la decarbonizzazione

Eliminare inquinamento producendo energia: la sfida di CapLab nel cuore del porto di Genova (Foto e video)

Produrre energia eliminando inquinamento è da oggi possibile a Genova grazie a CapLab, il nuovo centro di eccellenza, frutto della collaborazione tra Ecospray Technologies e del Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica e Ambientale (DICCA) dell’Università di Genova

All’interno del laboratorio, presentato questa mattina a Molo Giano alla presenza delle istituzioni, si svolgono attività  di ricerca e sviluppo di tecnologie per la decarbonizzazione con diverse possibilità di applicazione, in primis in ambito marittimo. 

Al centro dell’attività del CapLab, che attualmente è già operativo, ci sarà la ricerca sui sistemi di riduzione delle emissioni di CO₂ attraverso l’utilizzo di fuel cell, celle a combustibile “a carbonati fusi”, una delle tre nuove tecnologie di “carbon capture” lanciate da Ecospray a giugno dell’anno scorso. 

La tecnologia con celle a combustibile a carbonati fusi (MCFC-Molten Carbonate Fuel Cells) sviluppata da Ecospray in collaborazione col DICCA permette la cattura della CO₂ e, come effetto secondario, la contemporanea produzione di energia. Viene perciò considerata strategica nel contesto della transizione energetica proprio per la capacità di trattenere l’anidride carbonica da fumi esausti e generare energia pulita addizionale. 

È una soluzione tecnologicamente complessa, ma che garantisce elevati risultati in termini di riduzione di emissioni e, alle aziende del settore marittimo, un forte contenimento delle spese operative. Il suo ambito applicativo non si limita ad un tipo particolare di nave, può essere infatti utilizzata su tutti i tipi di motore e con tutti i combustibili.

L’applicazione delle fuel cell a carbonati fusi può promuovere efficacemente la transizione da un presente basato sui combustibili fossili a un futuro CO₂-free. I primi prototipi di fuel cell verranno prodotti nel CapLab nei prossimi mesi e i primi test a bordo di navi sono previsti nel 2024.

Spiega Maurizio Archetti, Presidente di Ecospray: “La tecnologia che sviluppiamo ha un doppio vantaggio: produce energia decarbonizzando un gas di scarico. Crediamo fortemente nella collaborazione con un soggetto pubblico come l’Università di Genova, solo mettendo a fattor comune le nostre conoscenze e le capacità di ricerca possiamo accompagnare le aziende nel percorso di transizione energetica che consentirà loro di raggiungere gli ambiziosi obiettivi di riduzione delle emissioni stabiliti dalle organizzazioni mondiali, a cominciare dall’IMO-International Maritime Organization. Oggi è un giorno importante ma è solo un punto di partenza, ci aspettiamo presto i primi risultati concreti frutto di questa partnership”.

Barbara Bosio, professoressa di Chimica Fisica Applicata dell’Università degli Studi di Genova, entrando nel dettaglio e mostrando un elettrodo durante l’intervista, spiega: “La collaborazione con Ecospray permetterà di intensificare la ricerca di base e al contempo avviare il passaggio fondamentale da ricerca a sviluppo industriale. 

Abbiamo proposto questa tecnologia come una soluzione strategica per il contesto attuale della transizione energetica. Ha la capacità di produrre energie con elevate efficienze e di catturare la CO₂, con questo duplice funzionalità può aiutare a rispettare i vincoli ambientali e che condizionano anche le scelte tecnologiche attuali. 

Stiamo lavorando per ottimizzare gli ingombri in modo di minimizzarli perché sulle navi, ma anche a terra, è un problema critico. Quello mostrato è in scala piccola, da laboratorio: bisogna immaginare dei fogli sottili, ma con un’area di circa un metro quadro. Per ottenere le efficienze desiderate si sovrappongono diversi elettrodi per costituire delle pile. 

Stiamo anche cercando il modo giusto per ottimizzare i componenti, per avere delle prestazioni che possano soddisfare le esigenze. Un’altra cosa importante per valorizzare il connubio tra università e azienda è che diventa importante anche come vengono prodotti i componenti: stiamo studiando dei processi alternativi di produzione per consentire di garantire le specifiche necessarie e di avere un basso impatto in termini di costi, di tempo, di materiali, di produzione, per far sì che sia un prodotto di ricerca ma che fa il passo verso lo sviluppo industriale”. 

Gli studi portati avanti da questo laboratorio sono  fondamentali per il futuro, e su questi temi si investe da molti anni - aggiunge il sindaco Marco Bucci. “Ci aspettiamo veramente una ricaduta nel mondo non solo commerciale, ma anche turistico:  credo che porteranno grandi risultati per la nostra città, e che questi investimenti creino delle entità che possano dare possibilità ai nostri giovani di poter lavorare in ricerca e sviluppo, e farlo da qui, da dove si vede il mare”.  

"Siamo di fronte ad un’ulteriore eccellenza che arricchisce la città, la regione e soprattutto il principale sistema portuale del Paese, che a transizione ecologica, nuove tecnologie, carburanti del futuro, riduzione delle emissioni deve dare un contributo importante, dato che ha un ruolo di primo piano nello shipping e nella logistica”, ha concluso il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti.

Chiara Orsetti

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