C'è un gruppo di giovani a Genova che si occupa di restituire gli alberi ai quartieri. L'impegno portato avanti da Greenova161 è testimoniato dai circa venti alberi piantati da quando il collettivo è nato, un anno fa con l'obiettivo di combattere il riscaldamento globale nel modo più semplice e naturale possibile. Così Vincenzo, Lorenzo, Federico e Giuliano fanno 'guerriglia gardening': “Andiamo di notte nelle aiuole pubbliche abbandonate dall'amministrazione – spiega Vincenzo a La Voce di Genova – a piantare alberi che rispettano le biodiversità locali, quindi allori, fichi, pitosfori e ciliegi”. Una volta piantati gli alberi vengono affidati al quartiere. “Noi chiediamo ai cittadini di adottare gli alberi che piantiamo, in un anno siamo riusciti a coinvolgere una dozzina di persone”, continua Vincenzo.
L'ultima piantumazione in vico del Fico, dove Greenova ha voluto riparare il danno di un privato che aveva tagliato lo storico fico. Ora però il Comune ha messo gli occhi su quegli alberi minacciando di tagliarli in quanto 'abusivi', non farebbero cioè parte del piano di piantumazione messo a punto di concerto con Aster. “Noi ci stiamo opponendo cercando di fare rete, contattando realtà legate non solo all'ambientalismo, ma anche all'associazionismo, provando anche a sensibilizzare i singoli cittadini, cercando di far capire che la scelta di rimuovere gli alberi piantati 'abusivamente' sia controproducente, perché la gente ha voglia e necessità di avere una cura diversa del verde urbano”, spiega ancora Vincenzo.
“Abbiamo saputo che il Comune ha intenzione di rimuovere gli alberi che assieme ai cittadini abbiamo donato alla città. Secondo noi è una scelta ingiusta e inaccettabile che vorremmo impedire”, scrive il collettivo su Instagram.
“In queste poche parole esprimiamo tutto il nostro dissenso e grazie al vostro supporto potremo dare ulteriore risonanza alle ragioni che stiamo avanzando. Perciò condividete questo comunicato sulla vostra pagina Instagram usando l'hashtag #NONLEVATELI e opponiamoci a chi preferisce l'incuria a una virtuosa e partecipata gestione del verde”.