L'ennesimo grande annuncio del sindaco Marco Bucci riguardo ai trasporti viene accolto con scetticismo dall'opposizione che elenca le criticità del nuovo Nodo ferroviario che dovrebbe garantire treni ogni 7 minuti sotto la gestione di Amt.
Come fanno presente i consiglieri comunali della lista Rosso Verde, l’azienda di trasporto locale ha però in gestione solo la tratta ferroviaria Genova – Casella a scartamento ridotto e tra l’altro ferma da mesi, per gestire una vera linea ferroviaria mancano licenze, mezzi, personale.
"Amt non ha treni ma dovrebbe acquistarli o noleggiarli da Trenitalia (che recentemente ha acquisito numerosi rotabili svecchiando il parco mezzi regionale) - dice il Consigliere Comunale della lista Rosso Verde Filippo Bruzzone - Per quanto riguarda il personale sarebbero necessarie assunzioni e formazioni del personale già presente. Che costi potrebbe avere un’operazione di questo tipo? E soprattutto è un’operazione economicamente sostenibile per Amt?".
Inoltre, Amt non ha la licenza per operare su rete ferroviaria nazionale interconnessa il rilascio di licenze da RFI (proprietario dell’infrastruttura) e ANSFISA (ente di controllo sicurezza ferroviaria) è procedura lunga e complicata.
"Se anche Amt avesse le carte in regola, Trenitalia lascerebbe fare senza colpo ferire? - si domanda Gianni Pastorino, capogruppo di Linea Condivisa in Consiglio Regionale - La Giunta Toti vuole rivedere il contratto di servizio Regione-Trenitalia che scade nel 2032 e che nulla prevede al riguardo? Oppure vuole fare come in Lombardia con Trenord e in Emilia Romagna con TPER e cioè una società mista per gestire il tratto in questione? Per questo ho presentato un’interrogazione in Consiglio Regionale. Perché il Doge Sindaco Bucci a spararle è bravissimo, ma quando si tratta di confrontarsi con le strutture giuridiche che regolano le procedure è molto meno bravo".
Anche la questione delle nuove stazioni/fermate, come ad esempio Pegli Lido e Palmaro, solleva dubbi, mentre qualcosa in più è previsto per Erzelli, anche sela realizzazione sembra ancora lontana. Al contempo l'attestazione a Principe solleva problemi di spazi liberi.
"Bucci lancia la cosa come se fosse una nuova grande idea, ma già Marta Vincenzi nel 2008 parlava di Metroferrovia: i lavori del Nodo sono stati avviati nel lontano 2007 (la firma del Protocollo d’intesa RFI, Regione, Comune è addirittura del 2004) e, ad oggi, non è stato completato nemmeno il primo lotto (sestuplicamento dei binari Brignole-Principe). Difficile dunque prevedere la fine effettiva dei lavori nel 2024." sottolineano i critici.
"È evidente che manca una programmazione vera e proprio - conclude Rossella d’Acqui, Presidente di Linea Condivisa - Da anni manca in questa regione un Piano ferroviario regionale ma analizzare, pianificare e confrontarsi non è esattamente nelle priorità comunali e regionali. Meglio i grandi proclami, propaganda e specchietti per le allodole".