“Il nostro no alla fabbrica dei cassoni al sesto modulo del porto di Pra’ è un no assoluto, senza se e senza ma. Il presidente del Municipio, Guido Barbazza, la smetta di parlare e scrivere a titolo personale e prenda una posizione netta a livello istituzionale, lasciando perdere le compensazioni, che peraltro erano già state promesse”.
Mentre circola in queste ore un secondo post sulla propria pagina Facebook, dove Barbazza critica il piano di espansione portuale, “in qualità di cittadino, prima ancora che di presidente del Municipio”, il capogruppo della Lista RossoVerde al VII Ponente, Alessio Boni, espone le proprie riflessioni.
Questa sera al Teatro del Ponente, alle ore 21, è prevista un’assemblea cittadina per informare la cittadinanza sui progetti del nuovo Piano Regolatore Portuale, mentre sabato, con partenza alle 10,30 dalla stazione di Pra’ e arrivo in largo Calasetta a Pegli, ci sarà la manifestazione con annesso corteo indetta ai comitati in lotta contro la fabbrica dei cassoni: Comitato Pegli Bene Comune, Comitato Pegli Lido, Comitato Noi per Pra’, Associazione Comitato di Quartiere di Multedo, Comitato Val Varenna e Comitato Palmaro.
“Noi ci siamo schierati sin dall’inizio contro questa opera devastante, che porta con sé tutta una serie di scenari ancora più devastanti - è il parere di Alessio Boni, che è al primo mandato in piazza Gaggero e ha ottenuto un buon risultato personale in termini di preferenze - Il riempimento a mare, per sessanta metri di fronte a Pegli Lido, viola gli accordi secondi i quali non si poteva andare oltre il sesto modulo, accordi sempre difesi da tutte le forze politiche, ma evidentemente non adesso. A tutto ciò fa seguito un Piano Regolatore Portuale dove ci saranno altri riempimenti e altre servitù per il Ponente. Che cosa significa parlare a titolo personale? Quando uno è presidente del Municipio, lo è sempre. Noi crediamo che Barbazza sia realmente contrario alle ipotesi di espansione portuale e alla fabbrica dei cassoni. Ma allora lo deve dire attraverso atti ufficiali”.
Il Municipio VII Ponente ha votato lo scorso 23 gennaio un ordine del giorno nel quale si dice: “Il Municipio VII Ponente chiede all’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale di valutare la possibilità di realizzare la totalità dei cassoni nell’altro cantiere selezionato, posto fuori Genova, evitando di procedere con la soluzione prospettata presso il Bacino Portuale di Pra’”. Boni ribatte: “Intanto questo ordine del giorno è di dubbia regolarità, dal momento che non poggia su alcuna mozione, come prevede il regolamento del Municipio, e infatti su questo abbiamo chiesto approfondimenti. E poi, parliamo di un atto troppo morbido, perché al secondo punto accenna alle compensazioni”.
Nel testo si legge così: “Qualora l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale intendesse procedere comunque come da programmi, il Municipio VII Ponente, non avendo il potere legale/istituzionale di modificare tale decisione, pur non condividendola ne prende atto, ma allo stesso tempo quale condizione conciliativa (subordinata alla richiesta di demolizione definitiva del cantiere temporaneo, lasciando come prolungamento il solo allineamento del cosiddetto ‘dentino’, cioè circa 30 metri) chiede che vengano messe in atto con la massima urgenza le azioni di compensazione e mitigazione per i cittadini e il territorio di riferimento, a cura, spese e responsabilità di Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale”.
Secondo il consigliere della Lista RossoVerde, “non è accettabile che il Municipio prenda atto. Il Municipio deve esprimere un no senza condizioni. Magari venendo anche sabato in manifestazione con esponenti della maggioranza. Le compensazioni elencate in quell’ordine del giorno sono attese da anni sul territorio del Ponente, ben prima che si cominciasse a parlare di cassoni”.
Le prospettive per il porto di Pra’: “Riempimento di 400mila metri quadrati a Ponente, porto petroli sulla diga di fronte a Pegli Lido, riparazioni navali a Multedo: tutto questo per lasciare davanti a Carignano il waterfront. Se tutto questo scenario andrà realizzato, il Ponente diventerà sempre più ostaggio delle servitù. Il sindaco deve tutelare l’interesse dei cittadini e la loro salute, mentre si sta comportando da commissario del porto”.
Nell’ultimo Consiglio Municipale, tutte le proposte di mozione da parte delle minoranze (oltre alla Lista RossoVerde ci sono Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Genova Civica) sono state respinte. Boni esprime la sua delusione: “Abbiamo chiesto di convocare in Commissione i nuovi proprietari delle aree dell’ex ospedale Martinez di Pegli, per spiegarci come intendano gestire le polveri di amianto dell’edificio al momento del cantiere: bocciata perché è un fatto privato e, secondo la maggioranza, avranno già tutte le autorizzazioni del caso, a informarci dopo un passaggio con loro sarà l’assessora Paola Pesce Maineri. Abbiamo chiesto di monitorare i cantieri della Gronda, abbiamo chiesto che Autostrade venisse in Commissione a spiegare quali cantieri incideranno sul territorio del Municipio: bocciata perché, a dire della maggioranza, non è necessario, visto che non si sa quando e se i cantieri partiranno. E poi, la bocciatura più clamorosa: abbiamo chiesto una discussione partecipata sul futuro dell’ex stazione ferroviaria di Pra’, visto che parliamo di un finanziamento corposo, da otto milioni di euro. Ci è stato risposto che sono state incaricate due consigliere per seguire la vicenda e che saranno loro ad aggiornare il Consiglio. Sono Eleonora Bruzzone e Annalisa Guanella. A noi non pare corretto che un progetto così impegnativo possa essere delegato senza gli opportuni passaggi in Commissione”.
Secondo Boni, “il nostro ruolo è progressivamente svuotato. Nel nuovo regolamento del Consiglio Municipale sono limitate le interrogazioni a risposta immediata e sono limitate le mozioni di sentimento. Le Commissioni? Due sedute appena in otto mesi. L’attuale maggioranza è in enorme difficoltà e per questo si nega al confronto”.