Una disfunzione a una mano può non scoraggiare e anzi rendere particolare l'esibizione di un musicista. È il caso della violoncellista Vera Issel, artista di strada trasferitasi sei mesi fa da Torino e entrata di diritto nel novero dei buskers genovesi.
Abbiamo deciso di partire da lei per raccontare il mondo degli artisti di strada che arricchiscono l'offerta musicale e culturale della città. Li vediamo spesso esibirsi agli angoli delle vie e delle piazze del centro storico, ma lo spettro della modifica del regolamento voluta dalla Lega e già votata dal Municipio Centro Est rischia di spegnere suoni ormai caratteristici nei vicoli.
Vera, dicevamo, ha una patologia che le ha limitato fortemente i movimenti della mano sinistra, fondamentale per muoversi su e giù lungo la tastiera.
“Da quindici anni – racconta a La Voce di Genova – sono affetta da una patologia che si chiama distonia focale del musicista che ha colpito la mia mano sinistra, per cui la mia particolarità è quella di improvvisare suonando con un solo dito”.
Attraverso le esibizioni in strada Vera racconta la sua storia a chi si ferma a parlare con lei incuriosito dalla particolare tecnica. Anche lei, come tutti i buskers sente minacciata l'arte di strada dalla modifica del regolamento che rischierebbe di diventare simile a quello di altre città, dove secondo l'artista viene attaccata la libertà d'espressione. “Quando vivevo a Torino – racconta - per suonare per strada il Comune aveva messo a disposizione un'app con cui bisognava registrarsi per poter suonare. Credo però che la musica di strada e gli artisti in generale portino arricchimento alla città, c'è già un regolamento, più che valido e credo non ci sia bisogno di altro”.
“Alcune persone si sono lamentate per i volumi troppo alti – continua – ma questo non significa che gli artisti di strada debbano essere mandati via o bollati come persone che non valgono nulla, molti hanno studiato in Conservatorio, sono grandi musicisti. L'arte di strada valorizza la città. A Genova c'è libertà di espressione e quello che vedo quando suono per strada è che alle persone piace. Noi - conclude - portiamo qualcosa in più alla città”.