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Municipio Ponente | 15 marzo 2023, 16:23

Pegli, è ripartita la stagione del Parco di Villa Durazzo Pallavicini

Visite guidate allo storico e stupendo camelieto tutti i week end sino al 2 aprile. Apertura tutti i giorni, a esclusione del lunedì, dalle 10 alle 17, con ultimo accesso alle ore 15

Pegli, è ripartita la stagione del Parco di Villa Durazzo Pallavicini

È partita ufficialmente nei giorni scorsi la stagione 2023 del Parco di Villa Durazzo Pallavicini a Pegli, uno dei gioielli del Ponente genovese, molto apprezzato dai turisti e al centro di uno straordinario lavoro di trasformazione e di rilancio negli ultimi anni, che è valso anche il riconoscimento di Parco più bello d’Italia nel 2017. Con l’avvicinarsi della primavera, ecco che le camelie secolari sono pronte a svelarsi in tutta la loro magnificenza. Il viale delle camelie di Villa Durazzo Pallavicini è uno dei più importanti d’Europa e il più antico e sviluppato d’Italia, con centocinquanta alberi di Camellia Japonica che superano i sei metri.

Tutti i week end sino al 2 aprile, alle 14,30, saranno attive le visite guidate, per vivere un’esperienza unica e indimenticabile circondati da pregiate camelie dai mille colori, sfumature e forme. La guida permetterà di conoscere la storia e tutti i segreti di questi elegantissimi fiori, così importanti nell’Ottocento. Inoltre, sarà possibile accedere al parco anche con un ingresso individuale dalle 10 alle 17, con ultimo accesso alle ore 15. Il Parco di Villa Durazzo Pallavicini è aperto tutti i giorni, a esclusione del lunedì. Informazioni e prenotazioni al numero 010 8531544, oppure al 393 8830842, o ancora scrivendo una mail all’indirizzo info@villadurazzopallavicini.it.

Il giardino romantico di Villa Durazzo Pallavicini è caratterizzato da eleganti camelie dai mille colori, sfumature e forme. Nato nel 1840, il viale delle Camelie accoglie i visitatori con i suoi colori e il suo tappeto di fiori per vivere un’esperienza unica e indimenticabile.

Alexandre Dumas dedicò alle camelie il famoso romanzo ‘La signora delle camelie’, edito nel 1848, e la stilista Coco Chanel amò così tanto questo fiore da farlo diventare un riferimento costante nelle sue collezioni.

A seconda del colore, il significato della camelia trasmette un messaggio diverso: rosa significa nostalgia e desiderio di ritrovarsi, mentre rosso dichiara che il cuore è infiammato di passione, ma entrambe le tonalità rappresentano l’amore romantico; variegata è simbolo di fiducia e speranza; bianco testimonia profondo affetto, a fiore doppio segnala quanto si pensi a una persona, semplice indica adorazione e bellezza. Si può scegliere di visitare il viale liberamente, mentre le visite guidate sono condotte dalla direttrice del parco, Silvana Ghigino.

Originaria dell’Oriente, ‘la rosa del Giappone’, come viene anche chiamata la camelia, è un fiore che viene coltivato da migliaia di anni nel ‘Paese del Sol Levante’ non solo per la sua bellezza ma anche per le intense proprietà aromatiche, infatti dalle foglie e dai semi di alcune specie di camelia si ottiene la nota bevanda orientale: il tè.

Il Camelieto di Villa Durazzo Pallavicini oggi è un viale di duecento metri con veri e propri alberi di camelie che superano i sei metri. Una ricchezza straordinaria: 150 piante tutte diverse. Si tratta della specie Camelia Japonica che, crescendo e sviluppandosi nel tempo, ha dato vita a centinaia di cultivar dai diversi colori e dalle diverse forme e quantità di petali. Tra i cultivar di pregio spiccano: la Vergine di Colle beato, la Warratah rubra, l’Incarnata, l’Eleonora Franchetti, la Bella di Firenze, l’Omar Pacha, la Magnoliaeflora e la Diamantina. Uno spettacolo dal grande valore botanico che resta immutato nel tempo. Il Camelieto, oggi il più sviluppato d’Italia e tra i più importanti d’Europa, all’epoca rappresentava un vero ombelico botanico del mondo. I registri dei visitatori parlano chiaro: gli amici del marchese - perché ovviamente si entrava solo su invito del padrone di casa - provenivano da New York, dal Cile, dalla Russia. Adesso è una grande bellezza a portata di tutti.

Alberto Bruzzone

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