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Attualità | 15 marzo 2023, 07:23

“E’ arrivato il momento di ascoltarci”- il grido di Don Mario e dei suoi 70 ragazzi

Don Mario Canepa, rettore e guida educativa della comunità di minori stranieri di Montoggio racconta il disagio rappresentato dal ritorno in attività di una vecchia cava

“E’ arrivato il momento di ascoltarci”- il grido di Don Mario e dei suoi 70 ragazzi

Vogliamo che ci ascoltino e che si trovino delle soluzioni per mitigare il disagio che subiamo da un anno”. A parlare è Don Mario Canepa, rettore e guida educativa della comunità di minori stranieri di Montoggio, della “Fondazione S. Maria delle Tre Fontane”.

Il disagio è rappresentato dal ritorno in attività di una vecchia cava da circa un anno, vicina alla struttura e afferente ai lavori preparatori dell’opera della nuova diga foranea di Genova.

Polveri, fango sulle strade, andirivieni di camion e il rumore delle esplosioni, sono una nuova quotidianità con cui la comunità di minori stranieri - ventun anni sul territorio, nessuno screzio, armonia con gli abitanti del paese - su cui Don Mario ha investito risorse (ultima una piscina, la parte di struttura più vicina alla cava, costata due milioni di euro), non sente di poter fare più i conti. Non senza un dialogo con l’azienda, le istituzioni e gli attori coinvolti.

Noi stiamo vivendo un inferno - ci dice Don Mario - polvere, fanghiglia, esplosioni con tiri violenti che spaventano, traffico esagerato e, a nostro avviso, pericoloso, per una strada stretta e ottocentesca come la nostra. Tutto calato dall’alto, senza che nessuno sia venuto a parlarci. Io, personalmente, ho fatto tutti i tentativi possibili ma mi sembra che su questo tema non ci sia spazio per l’ascolto. Per ora sono già crepati degli angoli degli spogliatoi della piscina, dopo le prime mine. Noi non vogliamo subire una servitù così invasiva e vogliamo che siano collocate delle apparecchiature che misurino questo impatto”.

Pietro Maifredi, geologo, ex docente di geologia applicata, progettista di cave, ha seguito la vicenda visionando il progetto della cava e assistendo in comunità ad alcuni tiri di volate. “A orecchio - ci dice - ho trovato che alcune fossero particolarmente violente, a mio avviso, fuori norma. Sarebbe bene, per fugare ogni dubbio, collocare un sismografo e dei fonometri, in maniera tale da poter verificare se tutto rientra nella norma. Le soluzioni per mitigare l’impatto alla comunità e alla località di Tre Fontane ci sono: basterebbe innanzitutto parlarsi, come tra persone che hanno voglia di ragionare insieme”.

Sara Tagliente

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