Pianeta, persone e prosperità.
Queste le tre P su cui si basa la filosofia di Axpo Italia che questa mattina, all'interno della sua sede in via XII Ottobre, ha presentato il bilancio di sostenibilità.
L’impegno dell’azienda, ribadito anche dalla voce del presidente Salvatore Pinto, è quello di lavorare sempre di più verso la sostenibilità in diverse forme: dal bilanciamento dei dipendenti, con lo stesso numero di uomini e donne impiegati, alla necessità di creare benessere e salute senza per questo lasciare indietro il valore con attenzione ai diritti umani, alla transizione energetica e al cambiamento climatico.
A proposito, il presidente di Axpo Italia ha spiegato: “Per noi questa è un’occasione importante perché è il momento in cui guardiamo quello che accade nella nostra società da una prospettiva più elevata. Quando parliamo di sostenibilità, intendiamo sostenibilità delle fonti energetiche, sotto l’aspetto sociale. Noi siamo protagonisti, all’interno della società, dei cambiamenti che stanno avvenendo. Quanto accaduto negli ultimi tre anni, tra pandemia e guerre, sta producendo effetti collaterali positivi, anche se queste grandi tragedie difficilmente ci fanno parlare di positività. Se parliamo di energia, dobbiamo capire che è necessario sia sostenibile, per il nostro pianeta e per il nostro futuro. Se tutto questo lo calibriamo all’interno degli sconvolgimento sociali che sono accaduti, ci rendiamo conto che bisogna dare maggiore attenzione alle persone, ai talenti, al futuro. Ancora, tutta la parte tecnologica è favorita dagli investimenti del PNRR di cui l’energia, all’interno della Next Generation EU, sarà uno dei pilastri importanti. Come azienda, essendo tra i maggiori protagonisti del mondo dell’energia, non possiamo che essere orgogliosi di presentare il nostro bilancio. Lo traduciamo in numeri e azioni sia nel sociale che nel mondo energetico di fare quella che è la nostra parte all’interno di questo grande progetto”.
Nel corso degli ultimi anni la consapevolezza dei cittadini verso le rinnovabili è cresciuta e lo scetticismo sta pian piano lasciando il passo all’innovazione e all’energia green.
Spiega ancora Pinto: “Ci sono stati dei progressi importanti che hanno portato a un incremento nella realizzazione degli impianti rinnovabili in Italia. C’è un grande sviluppo attorno alle comunità energetiche, che mettono insieme più attori, grandi, medi e piccoli, e questo batte le resistenze; ancora, sono dei laboratori in cui i nuovi processi vengono provati. Questa consapevolezza e questa attenzione stanno nettamente migliorando. L’incremento dei prezzi che ha avuto l’energia ha portato tutti, consumatori, famiglie e industrie a comprendere che l’energia va trattata in maniera diversa e questo abbatte le resistenze. Mentre prima si parlava di climate change, oggi si parla di prezzo, di poter rendere sostenibile per l’economia la spesa energetica. Tutto questo va visto anche in una direzione di sostenibilità per le risorse, per le materie prime, per il pianeta. Queste sono le sfide non ancora ultimate che sono davanti a noi e su cui dobbiamo ancora fare tanti sforzi”.
Alla presentazione del bilancio di sostenibilità ha partecipato anche il sindaco di Genova Marco Bucci che ha voluto fare il punto sulla presenza di Axpo a Genova e sull’energia smart: “Oggi Axpo si mette in luce per un bilancio 2022 stratosferico, ma anche perché è una società che ha una grande ricaduta qui sul territorio: 200 persone che lavorano qui a Genova, con qualifiche di altissimo livello è una cosa che ci rende contenti e orgogliosi e vogliamo nel futuro si cresca ancora di più. Parliamo di energia, un tema critico oggi e nel 2022, e lo sarà anche nei prossimi anni ed è una necessità per tutti noi. Questa energia non deve essere solo un discorso di problematiche dovute alla guerra o altro, ma deve essere un nuovo modo di intendere l’energia che deve diventare sostenibile. Su questi argomenti va trovata la strada giusta, e a Genova ne stiamo trovando tante: stiamo parlando di un nuovo capitolo di energia, quello dell’oro blu, dell’acqua, che diventa una delle fonti di energia più importanti del futuro e che ci candidiamo a gestire nella maniera più opportuna qui a Genova avendo una sorgente come il mare. L’acqua non si crea e non si distrugge, bisogna sapere come utilizzarla. Aspettiamo dalle aziende che si occupano di energia anche un coinvolgimento per quello che sono i piani futuri per rendere Genova completamente sostenibile e in grado di gestire il nuovo oro blu”.
Parlare di acqua e delle sue potenzialità, inevitabilmente, ha portato verso un altro approfondimento che si lega ai progetti che l’amministrazione ha in programma, tutti volti a trasformare Genova in una città sempre più sostenibile: “Abbiamo il trasporto pubblico locale completamente decarbonizzato a fine 2025, il porto, che andrà verso la decarbonizzazione, e poi abbiamo il discorso dell’acqua, su cui avremo necessità di energia per la desalinizzazione e l’utilizzo dell’acqua che esce dai depuratori. Questo progetto sta andando avanti, domani sarò dal ministro per parlarne e mi aspetto che ci sia un rilancio. Come sapete l’Europa ha lanciato il piano di Repower in you che da la possibilità, in aggiunta al Pnrr, di avere importanti fondi per fare queste grandi trasformazioni”.
A proposito dell’utilizzo dell’acqua di mare, il primo cittadino genovese spiega ancora: “Per Genova il progetto vuol dire utilizzare l’acqua che esce dai depuratori, che non viene più riversata in mare ma viene riconvertita, insieme all’acqua di mare, per avere un’acqua desalinizzata a metà, che entra nel depuratore ed esce completamente gestibile (con costi inferiori perché la desalinizzazione diventa minore). e un’utilizzo di una struttura che si usava già per portare liquidi che una volta veniva utilizzata per il petrolio. Oggi due o tre tubature non sono più utilizzate a questo scopo e si possono utilizzare per trasportare acqua in pianura padana, con costi di attivazione molto bassi rispetto a strutture create ex novo. Abbiamo un grande vantaggio grazie ai nostri genitori e riutilizziamole ora per l’oro blu, e non più per l’oro nero”.