Attualità - 11 marzo 2023, 07:10

Ciao Norina, il Carmine ricorda la pasionaria del quartiere

Norina Lodi, istituzione del quartiere genovese, è scomparsa prima di Natale. I residenti hanno voluto ricordare l’attivista “vecchio stile” con un messaggio affisso al portone dove la donna abitava

Norina Lodi era un’istituzione per il quartiere del Carmine.

Era uno dei cuori pulsanti del borgo, capace di promuovere iniziative di ogni tipo, come quella per ricordare don Gallo, che qui iniziò la sua scelta di campo con gli emarginati.

Norina se n’è andata a pochi giorni da Natale, a 85 anni, lasciando negli abitanti della zona un senso di vuoto, lo stesso che si prova quando viene a mancare la base d’appoggio.

Ma Norina Lodi ha lasciato in eredità ai residenti, ai suoi amici, la via maestra per continuare le sue lotte, per portare avanti i buoni propositi.

E sono loro che ora la ricordano con un accorato messaggio.

Quando ho visto il messaggio lasciato sul portone dove abitava mia mamma - racconta Luca, il figlio di Norina - mi sono commosso. E’ stato un gesto inaspettato. Davvero un bel modo di ricordarla”.

E proprio quel messaggio, scritto da Stefano e Lucia a dare voce al pensiero del Carmine, sta li a ricordare le lotte di Norina e la sua instancabile voglia di fare per migliorare.

Lettere, tutte rigorosamente scritte a mano, blocchi fisici, iniziative come quella pensata per ricordare Don Gallo “Mi hanno rubato il prete”, sono quanto Norina era solita fare per la comunità, affinché il Carmine cambiasse pelle.

Quando il borgo era cosa ben altra - si legge nel messaggio - si fece argine, megafono, voce, resistenza, impegno giornaliero sul territorio, Oggi, come non pensare a lei davanti ai due alberi di fronte all’asilo San Luigi? Sono lì grazie alle tante lettere scritte a mano che inviò al Municipio e al Comune per farli ripiantare. O quando vedi le auto in piazza del Carmine…le fermava implacabilmente, dicendo che non dovevano entrare. E poi la raccolta di firme, iniziative, sensibilizzazioni, piccoli gesti continui e giornalieri, il parlare sempre e comunque, anche in modo brusco se occorreva, con le persone”.

Tantissime le iniziative che hanno visto lo zampino di Lodi, come quella del 2007 in cui propose di illuminare finestre e fessure dei muri del quartiere, facendo nascere un particolare presepe vivente itinerante in cui musica e poesie erano il filo conduttore.

Ma c’è un ricordo speciale nel cuore di molti ed è quello che vede Norina accanto a Don Gallo, ricordato ogni 2 luglio con “Mi hanno rubato il prete”, tanto che la foto scelta per raccontare la donna è quella che la ritrae di spalle, mentre bacia sulla guancia il prete.

“Non era avvezza a farsi fotografare” racconta ancora Luca ricordando la madre e aggiunge, con una punta d’orgoglio “c’è proprio Don Gallo, è quello vero”.

Il messaggio dei residenti del quartiere continua: “Non le mandava a dire Norina, non usava diplomazia o fioretto, spesso capiva le cose del quartiere prima di tutti e cercava soluzioni come poteva e riusciva. Ha dato tanto al Carmine, ha dato qualcosa a molte persone”.

Poi il saluto: “Oggi vogliamo ricordarla per quanto è riuscita a dare al quartiere nel tempo. Norina era un’attivista ‘vecchio stile’, energica e dura come la pietra, con un carattere forte e ruvido e un cuore enorme. Quel cuore che fa capolino nella fotografia, diventata simbolo dei percorsi d’affetto nel tempo tra il Carmine e il ‘prete da marciapiede’, dove bacia don Gallo su una guancia avanti al mercato. Grazie Norina, non possiamo fare altro che dirti grazie ancora una volta, con un semplice foglio di carta in un portone o su un muro, come quelli che attaccavi tu quando occorreva, anche di notte.

Grazie Norina, grazie”.

E grazie a Norina lo dobbiamo dire tutti, per aver tracciato quel percorso d’esempio che deve portarci a vivere i luoghi con passione e partecipazione, senza paura ma con la propensione all’ascolto e con il cuore aperto al dialogo.

Passare per salita Carbonara, fermarsi davanti a quel portone e leggere il messaggio vuol dire tenere viva la memoria di Norina e ricordare il suo impegno perché, come diceva Ernest Hemingway, “il mondo è un bel posto e per esso vale la pena di lottare”.

Ciao, Norina…

Norina se n’è andata la settimana prima di Natale, all’improvviso, in silenzio.

Aveva 85 anni, da diversi anni non riusciva a uscire di casa, per i suoi guai di salute.

E’ stata un pezzo fondamentale del quartiere per tanto tempo: non a caso era soprannominata ‘la pasionaria del Carmine’.

Quando il borgo era cosa ben altra, si fece argine, megafono, voce, resistenza, impegno giornaliero sul territorio. Oggi…come non pensare a lei davanti ai due alberi di fronte all’asilo San Luigi? Sono li grazie alle tante lettere scritte a mano che inviò al Municipio e al Comune per farli ripiantare. O quando vedi le auto in piazza del Carmine…le fermava implacabilmente, dicendo che non dovevano entrare. E poi la raccolta di firme, iniziative, sensibilizzazioni, piccoli gesti continui e giornalieri, il parlare sempre e comunque, anche in modo brusco se occorreva, con le persone. La sua idea nel 2007 di illuminare le finestre e le fessure dei muri del quartiere, da cui si giunse poi a un particolare presepe vivente itinerante, tra musica e poesie che le piacevano. L’impegno in tante manifestazioni (compreso un polpettone meraviglioso), tutte le edizioni di ‘Mi hanno rubato il prete’ il 2 luglio. 

Quella volta che si alzò dalla sedia e fece cantare ‘Bella ciao’ a tutta piazza del Carmine.

Non le mandava a dire Norina, non usava diplomazia o fioretto, spesso capiva le cose del quartiere prima di tutti e cercava soluzioni, come poteva e riusciva. Ha dato tanto al Carmine, ha dato qualcosa a molte persone. Era ovviamente molto altro Norina…ma oggi vogliamo ricordarla per quanto è riuscita a dare al quartiere nel tempo. Norina era un’attivista ‘vecchio stile’, energica e dura come la pietra, con un carattere forte e ruvido e un cuore enorme. Quel cuore che fa capolino nella fotografia, diventata simbolo dei percorsi d’affetto nel tempo tra il Carmine e il ‘prete da marciapiede’, dove bacia don Gallo su una guanciale avanti al mercato. Grazie Norina, non possiamo fare altro che dirti grazie ancora una volta, con un semplice foglio di carta in un portone o su un muro, come quelli che attaccavi tu quando occorreva, anche di notte.

Grazie Norina, grazie. 

Stefano e Lucia per il tuo quartiere.