Da ieri l’atrio di Palazzo Ducale a Genova ospita un Infopoint dedicato al Progetto Unico del Terzo Valico e Nodo di Genova, un’iniziativa ideata e realizzata dal Gruppo FS Italiane con le società del Polo Infrastrutture, Rete Ferroviaria Italiana e Italferr insieme a Webuild, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e il Commissario Straordinario di Governo.
«Giusto tenere informate le cittadine e i cittadini sull’andamento dei lavori e sul progetto che sta vedendo l’apertura di cantieri in diverse parti della città - dice Gianni Pastorino, Capogruppo di Linea Condivisa in Consiglio Regionale - Peccato che Rfi, Italferr e Webuild quando devono presentarsi e dialogare con le istituzioni spariscono. Anche quando vengono convocate le Commissioni sia in Comune che in Regione.
Queste aziende dovrebbero mettersi dalla parte di quei cittadini che vivono disagi enormi perché nessuno ha mai pensato di 'fare le barricate' per la costruzione di un’opera importante anche per l’attività portuale ma è necessario che il tutto sia fatto con partecipazione e condivisione, in un rapporto aperto e proficuo con gli enti locali. Non rispettare il tessuto sociale di una città, soprattutto in zone così gravate da servitù come la Valpolcevera, si finisce per diminuire il valore stesso di quest’opera".
L’Infopoint di Palazzo Ducale consiste in una struttura temporanea in cui sono esposti pannelli che illustrano il tracciato dell’opera, le caratteristiche tecniche, i dati aggiornati sull’avanzamento dei lavori, l’attenzione per l’ambiente e l’impatto sociale ed economico sui territori e sulle persone.
"Ancora una volta si è persa un’occasione per instaurare un rapporto di confronto con i residenti che abitano in zone interessate dai cantieri. Ogni giorno queste persone sono vessate dai rumori dei cantieri, dalle polveri e dalle vibrazioni. Non si considera, e mai si è fatto, l’impatto ambientale di quest’opera con interventi in mezzo alle abitazioni che stravolgono le vite di centinaia e centinaia di persone. I punti di informazione e il colloquio diretto e gli interventi compensativi andrebbe fatto lì.
E le Giunte Toti e Bucci sono le prime responsabili del rapporto con Rfi. Soprattutto in Comune c’è stata un’acquiescenza nei confronti di quanto sta accadendo perché proprio il comune, lavorando sul tracciato della metropolitana in contemporanea con i lavori di ferrovie, dovrebbe far valere in maniera precisa gli interessi di quel territorio".