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Attualità | 08 marzo 2023, 07:20

'La mimosa per lei sei tu', l’iniziativa di Valentina e del suo team a favore delle donne vittime di violenza

Nel suo salone di Sestri Ponente, Valentina Pinna ha dato spazio al punto viola di DonneXStrada e ha deciso di devolvere parte dell’incasso del mese di marzo al centro antiviolenza Mascherona

'La mimosa per lei sei tu', l’iniziativa di Valentina e del suo team a favore delle donne vittime di violenza

Festeggiare la Festa della Donna aiutando le donne che, ogni giorno, sono in prima fila per combattere la violenza di genere.

E’ l’iniziativa lanciata da Valentina Pinna, titolare del salone di bellezza Ritual Hair di via Biancheri, a Sestri Ponente.

Valentina e il suo staff, infatti, nel mese di marzo hanno deciso di lanciare “La mimosa per lei sei tu”, un particolare pensiero destinato a sostenere il centro antiviolenza Mascherona a cui sarà destinata una parte dell’incasso.

Un’iniziativa che nasce dall’esperienza diretta di Valentina che, lavorando con le clienti, si è resa conto di quanto tempo passasse con loro e di come le stesse donne, spesso e volentieri, si siano trovate in confidenze anche importanti e a volte difficili, come quelle relative alle violenze.

Nel corso degli anni, con questo lavoro - racconta Valentina - mi sono resa conto di quanto le donne stiano molto tempo con noi e di come riescano a confidarsi con facilità. Spesso sono emerse storie non felici che mi hanno dato da pensare; poi una serie di coincidenze mi hanno portato a decidere di portare avanti un progetto con DonneXStrada, un’associazione di Roma che sta creando dei punti di ‘primo soccorso’ per le violenze in strada. Nel salone sarà quindi possibile, per chi lo desidera, scoprire le iniziative per contrastare il fenomeno”.

L’attività di Valentina sarà il primo Punto Viola d’Italia grazie a un percorso intrapreso insieme a tutto il suo staff.

Dalla preparazione legale e psicologica fatta con DonneXStrada è partita un’altra idea di collaborazione, questa volta legata alla ricorrenza della Festa della Donna. Abbiamo scelto infatti di sostenere il centro antiviolenza Mascherona devolvendo una parte di incasso del mese proprio a loro. Con gli anni abbiamo capito quanto sia importante per le donne sentirsi belle, vedersi belle. Tra loro, chi è venuta qui e si è seduta sulle nostre poltrone arrivando a raccontarci le loro problematiche ci ha poi ringraziato per la cura, perché magari è tornata a piacersi e questo psicologicamente è importantissimo. Donne denigrate, umiliate, hanno potuto riavere un po’ di autostima vedendosi truccate e pettinate. Questo ci ha messo davanti a un’altra verità, ossia la grande importanza che avevamo letteralmente nelle nostre mani e così ha preso vita il progetto”.

Mi sono resa conto - continua ancora Valentina - che il nostro settore negli anni è sempre stato visto, ma in primis da noi stessi, come un momento di bellezza fine a se stesso. Non ci accorgiamo invece di quanto in mano abbiamo noi. Facciamo un lavoro in cui passiamo ore in maniera molto confidenziale su una cliente. Loro si lasciando andare in tutto e per tutto, si fidano di noi. Questo le porta anche a sfogarsi. Ho visto tante donne piangere due volte: la prima nel racconto delle violenze, la seconda di felicità perché sono tornate a sentirsi belle”.

Pinna spiega ancora: “Per questo mese abbiamo deciso che, anziché regalare la mimosa alle nostre clienti come facciamo ogni anno, simbolicamente faremo diventare proprio le nostre clienti le ‘mimose’ per le donne vittime sostenendo il centro antiviolenza Mascherona.

Serve parlare di violenza, serve far conoscere la realtà dei centri antiviolenza per aiutare le donne che hanno paura di denunciare a farsi aiutare e a intraprendere il percorso per uscire dall’incubo”.

Un’iniziativa che presto potrebbe essere estesa ad altre attività: “Ieri abbiamo avuto un incontro con le responsabili del centro antiviolenza Mascherona, a loro l’idea è piaciuta molto e ci stanno appoggiando nel progetto anche se è difficile avere contatti con le donne che hanno più bisogno perché sono nelle case rifugio a indirizzo segreto. Stiamo cercando di capire come fare”.

Un messaggio di rete e solidarietà dalle donne per le donne.

Isabella Rizzitano

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