Servivano una prestazione e un risultato convincente per tornare al secondo posto e non solo. Quattro reti, seppure al Cosenza ultimo della classe, servono al Genoa per confermarsi l'inseguitrice numero uno del Frosinone quasi urlandolo alle dirette concorrenti.
L'avversario, al netto delle ultime prestazioni condite dal successo di pregio contro la Reggina nel turno infrasettimanale, non era forse dei più probanti, eppure i rossoblù genovesi nel rettangolo di gioco hanno messo in campo l'umiltà e la determinazione chieste dal loro tecnico alla vigilia, trovando l'episodio giusto per sbloccare la gara e poi condurla in porto agevolmente.
Alla fine esce tutto fin troppo facile per un Grifone da subito padrone del campo di fronte a una squadra dall'atteggiamento tutt'altro che dei lupi, come vorrebbe il soprannome dei ragazzi di Viali, attenti a coprirsi e poco propensi a cercare anche solo una ripartenza pericolosa. Tant'è che l'unica occasione dei calabresi nella prima frazione è un calcio piazzato che dai piedi di Calò prolungata di testa da D'Urso a scheggiare la traversa (43').
Un assolo nel monologo genoano che dura pressoché per gli interi novanta minuti, dove ad aprire le danze è ancora una volta Dragusin sugli sviluppi di una punizione dalla destra di Gudmundsson, con lo schema trova pronto il romeno a sbloccare il risultato (33') entrando come marcatore per la terza gara consecutiva dove i rossoblù vanno a rete.
E proprio l'ex AZ Alkmaar nella ripresa riapre le danze, quando a dilagare sono i ragazzi di Gilardino: l'ex di passaggio Calò incespica sul pallone spianandogli la strada verso la porta di un incolpevole Micai (57'). Da qui la squadra ospite si scioglie come neve al sole, il tecnico genoano prova qualche cambio per far rifiatare i suoi ma non dopo il terzo gol, quello della sicurezza, messo a segno da Puscas che gira in rete l'assist al bacio di Sabelli (59').
A chiudere la serata di festa del Vecchio Balordo ci pensa quindi Jagiello scaricando in fondo al sacco la sfera dopo un'azione personale (78'), ma anche il mister che lascia spazio all'esordio di un altro prodotto del vivaio genoano mandando in campo il giovane 2004 Accornero.
IL TABELLINO
GENOA-COSENZA 4-0
Reti: 33' Dragusin, 57' Gudmundsson, 59' Puscas, 78' Jagiello
Formazioni:
GENOA (3-5-2): Martinez; Bani (64' Criscito), Vogliacco, Dragusin; Sabelli (72' Hefti), Sturaro (64' Frendrup), Badelj (63' Jagiello), Strootman, Haps; Gudmundsson (82' Accornero), Puscas.
A disposizione: Semper; Salcedo, Ekuban, Matturro, Lipani, Yalcin, Dragus.
Allenatore: A. Gilardino
COSENZA (4-1-4-1): Micai; Rispoli (80' Martino), Vaisanen, Meroni, Venturi; Calò (71' Kornvig); Marras (65' La Verdera), D'Urso, Cortinovis (46' Zilli), Brescianini; Nasti (65' Delic).
A disposizione: Lai, Marson; Rigione, D'Orazio, Salihamidzic, Agostinelli, Florenzi.
Allenatore: W. Viali.
Arbitro: Giua di Olbia