“La Liguria, con il crollo di Ponte Morandi, è stata colpita da una delle più grandi tragedie della storia. Una tragedia in grado però di segnare la strada, riuscendo a costruire un modello di successo che ci ha reso orgogliosi e che è stato un esempio per tutta l’Italia, non solo per la ricostruzione ma anche per la gestione dell’emergenza e dell’accoglienza verso chi, in quei mesi, si è ritrovato senza una casa. Abbiamo lavorato anche in piena pandemia, e questo ci ha consentito di arrivare all’apertura del nuovo ponte in tempi eccezionali. Come Regione Liguria in questi anni ci siamo prefissati come primo obiettivo quello di rendere più sicuro il nostro territorio. In un anno e mezzo abbiamo già finanziato circa 80 interventi, per una Liguria che ha bisogno di manutenzione e infrastrutture”.
Così l’assessore all’Urbanistica Marco Scajola durante il convegno che si è svolto oggi a Genova “Dal Morandi al San Giorgio gli aspetti tecnici di una Ricostruzione”, organizzato dal collegio Provinciale dei Geometri, ripercorrendo la storia del ponte, dalla sua costruzione avvenuta tra il 1963 e il 1967, al crollo del 2018, alle opere di demolizione fino alla ricostruzione.