Sanità - 24 febbraio 2023, 11:11

Sofia Sacchitelli, 23enne genovese affetta da un tumore al cuore lancia un'associazione: "Aiutiamo la ricerca perché nessuno abbia mai più una sentenza di morte"

La giovane, studentessa di medicina, il 10 novembre 2021 ha ricevuto la peggiore delle notizie. "Mi tormenta sapere che i miei genitori, mia sorella e il mio fidanzato dovranno dirmi addio"

Mi presento, mi chiamo Sofia Sacchitelli, ho 23 anni, sono di Genova e sono una studentessa di medicina del quinto anno”. Inizia così la lettera di Sofia, una ragazza genovese come tante, che poco più di un anno fa ha ricevuto la più tragica delle sentenze. Il 10 novembre 2021 ha scoperto di essere affetta angiosarcoma cardiaco, un tumore maligno al cuore, non operabile. La diagnosi non le ha dato scampo, “E' un tumore molto aggressivo – racconta – e attualmente considerato a prognosi infausta. Patologia talmente rara e assurda, con quota di circa 2-3 casi per milione di abitanti, tanto da ritenermi quasi 'fortunata' ad esserne stata colpita. Mi ci sono voluti diversi mesi per riuscire a pronunciare quell'orrenda parola senza la voce tremolante e senza essere percossa da un brivido lungo la schiena”.

Sofia ha lanciato un appello, diventato virale in pochi giorni, con cui ha annunciato la nascita dell'associazione 'Sofia nel Cuore' finalizzata alla ricerca sulla malattia che l'ha colpita. “Avendo colpito me personalmente - scrive Sofia - mi riesce veramente difficile rimanere indifferente; soprattutto per tutte le persone e le famiglie che si sono sentite spaventate, abbandonate e sconfortate al momento della diagnosi, come è capitato a noi”.

La 23enne con lucidità racconta che il suo rammarico è quello di non riuscire a realizzare i propri sogni e che la sua famiglia e il suo fidanzato dovranno presto dirle addio. “Il destino purtroppo mi ha impedito di realizzare tutti i progetti che avevo in mente: diventare medico, sposarmi, avere dei bambini, passare dei momenti con le persone che amo, andare a vedere la Samp con mio papà e mia sorella, viaggiare, accudire i miei genitori da anziani e invecchiare. Il mio pensiero più angoscioso e tormentoso per me rimane il fatto che due genitori rimarranno senza la loro creatura, una ragazza senza la sua adorata sorella minore e un ragazzo senza l'amore della sua vita; a questo non riuscirò mai a trovare una giustificazione che mi dia pace”.

Il desiderio di Sofia è quello di dare un contributo alla ricerca. “Tutto questo ovviamente è alimentato dal fatto che sono una studentessa di medicina e dalla mia profonda fiducia nella ricerca. Magari non darà risultati grandiosi, ma vorrei comunque provarci. Il mio sogno sarebbe che nessuno mai più ricevesse una sentenza di morte come è capitato a me e a tutte le persone che hanno lottato contro la stessa malattia”.

Purtroppo, proprio per la sua rarità, la ricerca sull'angiosarcoma cardiaco non ha fatto passi in avanti, le cure al momento sono solo palliative. “Sono perfettamente consapevole – spiega Sofia – del fatto che gli studi di ricerca si concentrino di più sui tumori con incidenza maggiore sulla popolazione, come è logico che sia. Quello che ho deciso di realizzare è una raccolta fondi in cui verserò tutti i miei risparmi guadagnati da studentessa lavoratrice. Chiunque potrà contribuire, anche in minima parte, a raggiungere questo obiettivo. La raccolta sarà finalizzata a studi di ricerca sugli angiosarcomi realizzati da parte dell'Italian Sarcoma Group per permettere una cura e una qualità di vita migliori nei pazienti affetti da questa patologia”.