Per i consiglieri regionali Ferruccio Sansa, Selena Candia e Roberto Centi la sanità ligure va ripensata partendo dalla discussione sul piano Sociosanitario.
“Al netto della pandemia, essendo dati del 2020, i numeri sui livelli essenziali di assistenza resi noti dalla Fondazione Gimbe dimostrano che la Liguria non ha un sistema sanitario resiliente e soprattutto che a rimetterci sono i cittadini che non possono contare su adeguati servizi di prevenzione”.
Così i consiglieri regionali della Lista Sansa Ferruccio Sansa, Selena Candia e Roberto Centi, commentando i dati della Fondazione Gimbe sui livelli essenziali di assistenza della Regione Liguria.
“Rispetto ad altre Regioni del Nord il sistema sanitario ligure è andato subito in crisi registrando il valore più basso sulla prevenzione – sottolinea Selena Candia -. Questo significa non pensare alla salute della popolazione ligure oggi, e nemmeno nei prossimi anni”.
“I dati della Fondazione Gimbe si sommano alla situazione del programma ReStart della Regione che ad oggi non è ancora riuscito a recuperare tutte le cure non svolte nel 2020, lasciando un ulteriore problema da risolvere ancora nei prossimi anni”, aggiunge il capogruppo della Lista Sansa, Ferruccio Sansa.
“Deve essere ripensata la Sanità in Liguria e il fatto di avere un piano sociosanitario che non si può ancora vedere, di cui non si può discutere senza un contraddittorio, non aiuta ad avere il servizio migliore per il territorio – osserva Roberto Centi -. Avremmo bisogno di ridurre le diseguaglianze tra le Asl e di incrementare i servizi nelle aree interne. Il rischio invece è di trovarci con sempre più servizi in mano ai privati; privati che, si sa, guadagnano molto di più dalla cura rispetto alla prevenzione”.