Presentato questo pomeriggio a Pino Soprano il progetto pilota “Coltivare salute" finalizzato all’inclusione sociale e all’inserimento lavorativo dei pazienti seguiti dalla Salute mentale Asl3.
Capofila del progetto pilota Asl3 Genova in partenariato con aziende agricole, cooperative sociali, associazioni e Università. Obiettivo dell’iniziativa, finanziata da Regione Liguria, avviare nuove forme di sostegno attivo alle fragilità attraverso il contesto agricolo valorizzando il concetto della “terra che cura”.
“Si tratta di un progetto molto importante – spiega Luigi Carlo Bottaro, Direttore Generale Asl3 – perché rientra nel percorso che stiamo portando avanti con il Patto della Salute Mentale, risultato del confronto fra Istituzioni, Enti e Associazioni svolto attraverso la condivisione e il dialogo sui percorsi di cura e sulla costruzione della migliore autonomia possibile per le persone con problemi di salute mentale, il tutto nell’ottica della medicina di condivisione”.
I percorsi seguiti dai pazienti non si focalizzano solo sul possibile inserimento lavorativo, ma saranno orientati anche al benessere della persona per fornire strumenti finalizzati al reinserimento sociale e a rafforzare l’autonomia del singolo.
Le persone partecipanti, dopo un percorso di colloqui con il personale di Asl3, affiancato dal personale delle cooperative sociali, verranno inserite in attività agricole, laboratoriali e formative in cui trovare stimoli, opportunità per agevolare la crescita personale. Le numerose aziende agricole partner di coltivare salute saranno parte attiva nei processi e accoglieranno gli utenti in borsa lavoro della durata di quattro mesi.
All’esperienza pilota partecipano le aziende agricole Consorzio cooperativo per il miglioramento fondiario e lo sviluppo zootecnico Alta Valle Sturla, IIS Bernardo Marsano, I Tesori del Levante, La Cascinetta, Valletta del Re, Valli Genovesi Cà dei Bricchi, Vallombrosa e le Cooperative Sociali ASCUR e Mignanego. Le associazioni e gli enti che sostengono l’iniziativa di Asl3 sono A.L.Fa.P.P., CIA Liguria, Confcooperative, Lega delle cooperative e l’Università di Genova.
“Si partirà con una trentina di pazienti - spiega Lucio Ghio, Direttore del Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze Asl3 - che parteciperanno alle attività in due luoghi simbolo: Pino Soprano, dove collaboriamo da anni con l’Associazione Alfapp per il laboratorio dell’abitare, e presso l’ex Ospedale psichiatrico di Quarto, dove sarà realizzato, in stretta collaborazione con le molte realtà di volontariato presenti, un orto urbano. L’obiettivo più importante di questo progetto pilota, che durerà 18 mesi – conclude Ghio – è realizzare un modello di relazione continuativa tra il Dipartimento di Salute Mentale, le Cooperative sociali e le Aziende agricole per far sì che si crei una rete stabile di collaborazione che possa garantire ai nostri pazienti l'opportunità di inserimento sociale e lavorativo in modo strutturato nel tempo”.
Alla presentazione, che si è tenuta oggi a Pino Soprano presso la Cooperativa Agricola delle Valli genovesi sono intervenuti il Direttore del Dipartimento Salute Mentale e Lucio Ghio; per Regione Liguria Gloria Manaratti e Federica Serra dirigenti Vice Direzione Generale Agricoltura, Risorse naturali, Aree protette e interne; per ALFAPP Liguria Giorgio Pescetto e Massimo Terrile; per il gruppo di lavoro, oltre alle assistenti sociali Asl3 Lucia Segalerba e Bianca Garibotti, Laura Schintu - Cooperativa sociale Mignanego, e Gianluca Patrone - Cooperativa Agricola Valli Genovesi.
Il progetto è finanziato dal Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 – LIGURIA - Misura 16.09 – “Aiuti per la promozione e lo sviluppo dell’agricoltura sociale” (attuazione DGR n.465/2019).