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Politica | 23 febbraio 2023, 12:44

Fiom Cgil Genova: "Giù le mani dalle riparazioni navali"

Il sindacato si è detto contrario alla proposta di trasformare un'area industriale all'interno delle Riparazioni navali in moderni appartamenti di lusso

Fiom Cgil Genova: "Giù le mani dalle riparazioni navali"

La Fiom Cgil fa muro e difende le riparazioni navali dopo la proposta di trasformare un'area industriale in modernissimi appartamenti di lusso.

In un comunicato firmato da Stefano Bonazzi, Segretario Generale Fiom Cgil Genova, e

Luca Marenco, Coordinatore Riparazioni Navali Fiom Cgil Genova, si legge: "Dopo aver sentito dichiarazioni su: piste ciclabili, gite domenicali all’interno delle aree industriali, canali navigabili e boschi urbani, si viene a conoscenza di un progetto per trasformare un’area industriale all’interno delle Riparazioni navali in modernissimi appartamenti di lusso.

Come Fiom non ci stupiamo più di nulla: è evidente la volontà di una parte della politica cittadina di ridimensionare il peso e gli spazi delle riparazioni navali, favorendo settori economici che nulla hanno a che vedere con l’industria.
Scelta a nostro avviso totalmente insensata alla luce anche del forte sviluppo del settore, della caratterizzazione della città come una delle capitali della cantieristica navale del mediterraneo e dalla volontà dichiarata da alcuni imprenditori di riportare sul territorio importanti fasi della lavorazioni navali attualmente svolte altrove per mancanza di spazio.
Una realtà che occupa 3 mila lavoratori i cui posti di lavoro potrebbero essere messi in discussione da scelte anti industriali.
In qualsiasi città un comparto di questo tipo sarebbe salutato con enfasi e valorizzato come fiore all’occhiello dell’economia cittadina. Così non è a Genova.
Nelle future interlocuzioni con Autorità portuale e istituzioni locali ribadiremo che le Riparazioni andranno salvaguardate e ulteriormente sviluppate.
Ci aspettiamo dichiarazioni chiare sul futuro del comparto, ricordando a tutti che, salvo investimenti epocali, ad oggi non ci sono alternative a questi spazi: le Riparazioni allo stato attuale non possono che continuare ad operare nelle aree attuali, dove sono presenti i bacini e dove le aziende del comparto sono insediate.
Ci aspettiamo quindi che il prossimo piano regolatore portuale confermi la vocazione esclusivamente cantieristica dell’intera area.
Lo diciamo chiaro: se non ci verranno date rassicurazioni concrete ci confronteremo con i lavoratori per decidere come proseguire.
Le Riparazioni Navali non si toccano
".

Redazione


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