Una nave mercantile battente bandiera cipriota ma armata e gestita da una società italiana è stata fermata nel porto di Genova per la violazione delle norme internazionali per la salvaguardia della vita in mare, la protezione dell’ambiente marino e la sicurezza della navigazione.
Si tratta della seconda nave sottoposta a fermo amministrativo dalla Guardia Costiera di Genova, su ventisette ispezionate nel corso delle attività di verifica avvenute da inizio anno.
A proposito, l’ammiraglio Liardo spiega: “Il sistema di targetin, oltre a considerare la priorità di visita elaborata dall’algoritmo dell’Unione europea attraverso la banca dati comune denominata Thetis, a cui devono attenersi tutti i Paesi Europei, fornisce indicazioni ai locali Servizi di coordinamento per scremare ulteriormente ed individuare con maggiore precisione le unità potenzialmente a rischio e da sottoporre ad ispezione. Gli obiettivi stabiliti dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e dal Comandante generale per l’anno 2023 – continua l’Ammiraglio Liardo - prevedono l’esecuzione di 450 ispezioni aggiuntive, oltre alle 950 già previste dalle disposizioni europee, per identificare e colpire tali unità”.
“La nave è stata controllata per tutta la giornata - spiega uno degli Ufficiali del team ispettivo – durante la quale sono state identificate 12 deficienze di cui 7 particolarmente gravi tra cui alcune criticità al motore principale, agli equipaggiamenti di emergenza, struttura nave, nonché la sicurezza dell’equipaggio ed il sistema di gestione della sicurezza. L’ispezione ha riguardato diverse aree dell’unità: il ponte di comando, la sala macchine, il locale timoneria, i ponti esterni nonché gli spazi adibiti all’equipaggio e si è concluso con un’esercitazione antincendio per verificare la capacità dell’equipaggio nella gestione delle emergenze”.
“Prima di poter essere visitata nuovamente dai nostri ispettori ed essere autorizzata a riprendere il mare – segnalano dalla Sezione sicurezza navigazione della Guardia Costiera – la nave dovrà rettificare tutte le irregolarità nonché essere sottoposta ad ispezione da parte della Società di classificazione e dell’Autorità di bandiera Cipriota, la quale, ha già formalmente comunicato alla Guardia Costiera genovese di aver aperto autonoma attività di investigazione al fine di verificare il corretto ripristino della sicurezza a bordo e di tutela dall’ambiente marino prima di fornire il proprio benestare alla partenza”.
“Il Port State Control – conclude l’Ammiraglio - è essenziale per assicurare che i traffici marittimi siano effettuati nel rispetto degli standard previsti, anche a garanzia degli armatori che operano navi sicure. La Guardia costiera di Genova continuerà a sottoporre ad attento scrutinio le navi che scalano il nostro porto e non esiterà ad utilizzare ogni strumento a disposizione per scoraggiare l’arrivo di unità non in regola con le normative sino al fermo delle stesse e al loro bando dalle acque europee.”
I compiti di Port State Control sono svolti da personale della Guardia Costiera, debitamente formato e autorizzato quale ispettore PSC, dislocato tra diversi Comandi territoriali ubicati nei porti maggiormente interessati da traffico mercantile ed organizzato in "Nuclei Port state Control", coordinati dai Servizi regionali PSC istituiti a livello di Direzione Marittima. L'Autorità Competente è il 6° Reparto del Comando Generale - Sicurezza della navigazione e marittima che tramite la Sezione "Port State Control" e il Coordinatore Nazionale” monitora e indirizza l’attività.