Il sindaco Marco Bucci ha firmato da poche ore l’ordinanza definitiva che prevede accessi limitati in città per auto inquinanti.
Sono state disposte deroghe per i veicoli commerciali nell’area 1, anche per i veicoli commerciali diesel Euro 3.
L’introduzione di questa ordinanza, che entrerà in vigore dal prossimo 1 marzo, non piace però a tutti. Le prime critiche arrivano gruppo “automobilisti e motociclisti genovesi”, una su tutte la distinzione tra auto e moto:
“Circa 200.000 moto (su 590.000 abitanti) sono un bene per la città di Genova, senza di esse la stessa sarebbe totalmente paralizzata e nessun conducente sceglierà mai di abbandonarle a favore dei mezzi pubblici. Inoltre, il costo ambientale per le moto è infinitamente ridotto e con una campagna rilevante a livello di incentivi, quelle più vecchie potrebbero essere davvero sostituite da nuovi mezzi, anche elettrici. Ma tutto questo viene ignorato.
La giunta Bucci approva questa ordinanza nel nome della "sostenibilità ambientale", - dice Andrea Fusco, moderatore del gruppo - ma c’è un tipo di sostenibilità che questo provvedimento andrà a minare: quella economica di migliaia di cittadini, che per motivi personali e di lavoro hanno bisogno di utilizzare il proprio mezzo, ma che con questa ordinanza verranno travolti e penalizzati sia economicamente che nelle loro abitudini. E molti di questi, visto anche il pessimo momento economico globale, sicuramente non potranno permettersi di cambiare mezzo e nemmeno demolirlo; non avranno sicuramente in cambio di questa vessazione uno sconto sui costi fissi che continueranno a pagare (bollo, assicurazione) senza poter più godere dei benefici del proprio mezzo; avranno privazioni nelle loro esigenze ed abitudini e verranno penalizzati da un peggioramento in efficienza dei loro abituali spostamenti”.
"Piste ciclabili, ZTL Nervi, la folle idea del sig. Musso (al quale non si capisce perché stiate dando in mano le sorti della viabilità genovese) di chiudere il centro ai mezzi privati, ed ora l'ordinanza restrittiva - conclude Giacomo Puppo fondatore del gruppo - Vediamo la prosecuzione del solito metodo che porta ai soliti problemi ed errori: decisioni unilaterali, sotto pressioni idealiste di associazioni miopi ed incapaci di guardare oltre il proprio naso, senza una discussione, senza valutarne attentamente l'impatto sul mondo reale nel quale siamo immersi; tutto questo non può che portare ad errori grossolani, onerose correzioni e tutto ad esclusivo carico dei cittadini e noi sono anni che vi chiediamo di cambiare metodo, purtroppo invano”.