Municipio Ponente - 20 febbraio 2023, 17:07

Pegli, i residenti al Comune: “La Piana Pallavicini torni tutta pubblica”

Lettera degli abitanti di via Diciotto Fanciulli, via Longo, via della Maona e via Garelli all’assessora Lorenza Rosso: “Sia applicata la sentenza del Tribunale di Genova relativa a via Diciotto Fanciulli”. Per oltre 50 anni i parcheggi sono stati liberi

Tornano a farsi sentire, e con piena ragione, i residenti della Piana Pallavicini a Pegli, quel dedalo di strade compreso tra via Diciotto Fanciulli, via Fabio Garelli, via della Maona e via Guglielmo Longo. Si tratta di strade private ma di utilizzo pubblico, tant’è vero che sono transitate pure dai mezzi di Amt, mentre la materia del contendere sono i parcheggi: per oltre mezzo secolo sono stati anch’essi pubblici e gratuiti, ma da qualche anno sono stati invece palettati e i proprietari della Piana, gli eredi Gaggero, chiedono il versamento di una quota annua.

Un problema che è stato rappresentato alla Civica Amministrazione almeno da tre anni, senza che si sia mai arrivati a una reale soluzione. Questi parcheggi devono rimanere di utilizzo pubblico o possono invece essere privatizzati? È giusto che vengano installati catenelle e paletti? C’è una sentenza, del 2019, che dà ragione al Comune di Genova: riguarda gli stalli di via Diciotto Fanciulli e ribadisce il fatto che sono liberi. I residenti chiedono che lo stesso criterio venga applicato a tutta la Piana, cioè che quella sentenza faccia giurisprudenza, come si dice in gergo.

È la sostanza della lettera che, nei giorni scorsi, Vincenzo Musumeci e Sofia Tubelli, rappresentanti dei cittadini coinvolti nella questione, hanno inviato all’assessora comunale agli Affari Legali del Comune di Genova, Lorenza Rosso, che più volte ha chiesto un parere all’Avvocatura di Palazzo Tursi sul tema, anche se non si è ancora arrivati a una decisione definitiva.

I residenti ricordano che ci sono stati sopralluoghi nel febbraio 2021 e nel novembre 2022, anche alla presenza del presidente del Municipio VII Ponente, Guido Barbazza, e qui “sono stati acquisiti elementi di forte criticità a seguito dell’attribuzione da parte del Comune a privati dell’uso esclusivo di porzioni di aree adibite a parcheggio nelle parti laterali della viabilità principale, per cui il Comune ha proceduto a distanza ultraventennale”.

Questo, lamenta la popolazione, “non pare ammissibile, senza un atto motivato e nella salvaguardia dell’interesse pubblico preminente. E ciò è tanto vero che per tempo ‘immemore’ il sedime stradale adibito a scorrimento, incluse le aree marginali utilizzabili ai fini di sosta o fermata per chiunque le percorresse, non hanno subito limitazioni o variazioni di sorta, prevenendo così alla costituzione definitiva di ‘uso pubblico anche di diritto’ in favore della generalità dei cittadini”.

Vincenzo Musumeci e Sofia Tubelli citano la sentenza numero 2457 del 2019, pubblicata a ottobre di quell’anno dal Tribunale di Genova e promossa dalla Immobiliare Pinara contro il Comune di Genova, “relativa alle aree marginali utilizzabili ai fini di sosta della strada di via Diciotto Fanciulli in Genova Pegli”. In questo verdetto “il Tribunale civile di Genova definitivamente rigetta la domanda, condannando la parte attrice alla rifusione delle spese di lite in favore di parte convenuta, con la seguente motivazione: con delibera 416/1988, del Comune di Genova, la strada veniva destinata ad uso pubblico per il transito e la sosta dei veicoli, ed il Comune di Genova provvedeva con propri atti a regolamentare la circolazione veicolare, provvedendo alla tracciatura della segnaletica orizzontale e ai vari servizi di competenza. Le risultanze dell’uso del bene da parte della collettività in conformità ai dettami del pubblico interesse, comporta tale servitù non possa essere limitata né ridotta in ragione delle pretese del proprietario del fondo gravato da uso pubblico in ragione della natura speciale dell’istituto”.

Facendo perno su questo, i residenti chiedono “con urgenza il ripristino della situazione pregressa, con eliminazione delle restrizioni poste in essere e restituendo alla comunità quanto la stessa ha goduto per più di cinquant’anni. Nel contempo chiediamo all’assessore Rosso con urgenza un incontro per la presa in esame della tematica alla luce del principio giuridico espresso dal Tribunale di Genova, al fine di arrivare a una soluzione dell’annoso problema irrisolto”. Annoso e mai affrontato del tutto.