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Attualità | 19 febbraio 2023, 07:10

Meraviglie e leggende di Genova - Via Prè

Parallela alla riva del mare, nascosta tra via Balbi e via Gramsci, via Prè oggi è un susseguirsi di alti palazzi ai cui piedi si trovano botteghe, negozi e ristoranti multiculturali eredità di una Genova luogo di scambio di tradizioni e culture

Meraviglie e leggende di Genova - Via Prè

Edifici alti e compatti, costruiti nei secoli, continuano oggi a essere la linea di “contorno” di via Prè, una delle vie più caratteristiche del centro storico genovese.

Per secoli una delle principali assi di collegamento da e verso la città, via Prè continua a mantenere il suo aspetto cosmopolita, tipico delle città con grandi porti: qui si incontrato usanze e tradizioni diverse le une dalle altre con provenienze da ogni parte del mondo.

Ma a cosa deve il suo nome?

Come spesso accade in questi casi, si possono fare diverse ipotesi a proposito dell’origine del nome.

Un’interpretazione tra le preferite sostiene che Prè derivi da “proei”, cioè prati in dialetto genovese, visto che anticamente nella zona, non ancora edificata, si trovavano diversi prati e orti.

Altri vogliono che a dare il nome alla via fosse la parola “prede” visto che proprio al porto vecchio, che sorgeva in questa zona, attraccavano le navi da guerra cariche di ori e preziosi depredati dalle città conquistate.

Esiste poi una terza opzione, a cui rimandano alcune carte del 1100, dove la zona è indicata come ad praedia, cioè verso i poderi, ennesimo riferimento ai terreni coltivati.

Sembra quindi fondato far risalire il nome all’antica e prima vocazione della zona, terreno fertile per le piantagioni anche in virtù dei numerosi rivi che qui scorrono.

Per gran parte del Medioevo, la zona di via Prè rimase fuori dalle mura di cui era, in buona sostanza, il naturale proseguimento. Da Porta dei Vacca, infatti, procedendo verso ovest, si incontrava e si incontra ancora la strada.

L’area venne compresa dalla cinta muraria soltanto dal 1346 quando i lavori di ampliamento delle mura difensive accolsero all’interno della città anche la zona di Sant’Agnese e il Carmine, spazi fino a quel momento ai bordi della Superba.

Questa via era il tratto che da ponente conduceva verso le porte cittadine, di fatto permettendo l’ingresso in città. Questa caratteristica rendeva via Prè una strada di primaria importanza e tra quelle maggiormente trafficate.

Un “paese di via”, insomma, cioè un agglomerato urbano che nasce proprio attorno alla strada e, in qualche modo, vincola la sua vita all’attività della strada stessa.

Chi viveva e lavorava in via Prè, infatti, aveva attività legate alla vita portuale e marittima tanto che, ancora oggi, lungo la strada è pressibile trovare sostegni in ferro a cui venivano appoggiati i remi.

Un passaggio, dunque, strettamente legato alle attività portuali a cui si addossavano orti e campi coltivati: tra il XII e il XIII secolo qui furono realizzati approdi per le navi, la darsena e l’arsenale, “obiettivi sensibili” che la Repubblica scelse di proteggere costruendo, nel ‘300, una cinta muraria che fu solo la base dei successivi accrescimenti della zona che via via vennero realizzati con il passare dei secoli.

Qui trovarono posto i magazzini del grano e del sale, qui furono allestiti anche spazi per la macellazione mentre i viandanti già da diverse decadi venivano ospitati nell’Ospitale di San Giovanni di Prè. 

Ancora oggi possiamo trovarci nelle strade o nelle piazze dai nomi più particolari. Sono proprio quei nomi che hanno il compito di raccontare la vita passata che via Prè ha custodito nel corso dei secoli.

Isabella Rizzitano

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