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Attualità | 13 febbraio 2023, 18:26

Pegli, le insegne di Panarello al posto di Amleto

La notizia circola da qualche settimana, ma ancora sono incerti i tempi di apertura. Per lo storico marchio genovese sarà l’ennesimo punto in città. Questo bar pasticceria, già Bardola, è stato il primo locale della delegazione

Pegli, le insegne di Panarello al posto di Amleto

La notizia circola in delegazione da un po’ e trova conferme sia negli ambienti dei Civ, ovvero i centri integrati di via, sia negli ambienti di Ascom. Sulla passeggiata a mare di Pegli, all’incrocio con via De Nicolay, non resteranno chiuse le porte dell’ex bar e pasticceria Amleto, che ha cessato la sua attività a ottobre dello scorso anno.

Non resteranno chiuse perché sono prossime ad arrivare, seppur in tempi ancora da definire con precisione, le insegne di Panarello, storica pasticceria genovese che vanta già parecchi punti vendita in città ma anche sul territorio nazionale, oltre a una linea di dolci sempre più apprezzata e distribuita.

Panarello, un nome e una garanzia, a restituire prestigio a un angolo di Pegli che, grazie ad Amleto, il prestigio lo ha sempre avuto. L’operazione rientra nel piano di potenziamento dei punti vendita di Panarello: un’azienda che ormai ha il timone a Milano ma che rimane genovese nella filosofia, e quindi improntata a muoversi sempre con una certa cautela e una certa prudenza.

Giovanni Bindella, quarta generazione alla guida dell’azienda, membro del Consiglio di Amministrazione, non conferma né smentisce, spiegando di poter essere più preciso nelle prossime settimane, ma in Ascom sanno da tempo che l’ex Amleto è destinato a rianimarsi con un marchio di qualità e all’assessorato al Commercio del Comune di Genova pure.

Panarello è un’attività nata a Genova nel 1885 dal pasticcere Francesco Panarello. Oggi nel CdA della società, oltre a Giovanni Bindella, figlio della nipote del fondatore, ci sono i suoi cugini. L’azienda conta più di cento dipendenti e la produzione si concentra su due filiere: i prodotti freschi di pasticceria (quelli più noti sono le torte Panarello, le torte Griglia, i cannoncini e il pandolce genovese) e quelli confezionati (che comprendono, tra l’altro, biscotti del Lagaccio, canestrelli, anicini, amaretti, panettoni e pandolci). Panarello, insomma, è il nome giusto per raccogliere il testimone di Amleto, un bar con annessa pasticceria che si è portato appresso una gloriosa storia, infatti la sua chiusura aveva destato un grande scalpore a Pegli. 

Il Bar Pasticceria Amleto era stato uno dei primi locali (se non proprio il primo) ad aver aperto i battenti nella delegazione, agli inizi del Novecento, quando Pegli era una rinomata meta turistica, gli alberghi si riempivano, le seconde case pure, le ville di viale Modugno anche, e c’erano molti più hotel di adesso, oltre che molti più stabilimenti balneari, oltre che molti più turisti.

In questa Pegli che ormai resta viva nelle sole cartoline, questo locale con due entrate sul lato monte della passeggiata è sempre stato un punto di riferimento. Lo raccontano alcune fotografie seppiate, di cui una risalente al 1910, quando Amleto non era neppure il nome di quest’attività, che anzi venne fondata come Pasticceria Bardola, ed era un punto assai frequentato non solo per i dolci e la caffetteria, ma anche per i prodotti di drogheria, gli spiriti, il latte e le buonissime e sempre freschissime caramelle.

Bardola, con questo marchio si era andati avanti a lungo, sino a che non era cambiato in Amleto, con quell’insegna che non poteva non rimanere impressa, a partire dall’eleganza della grafia. Eleganza era la parola chiave di questo bar e pasticceria: nel servizio, nella cura, nella cortesia, nella scelta dei prodotti, nella clientela.

C’è stato un periodo, negli anni Ottanta, che si era pure formata la compagnia ‘di Amleto’: ragazze e ragazzi che si davano appuntamento a questi tavoli, che sorseggiavano il loro aperitivo appoggiati al muretto esterno, che parcheggiavano le loro decapottabili o i loro Maggioloni lì davanti, per tenerli d’occhio nel caso arrivassero i vigili urbani. Di tutto questo è rimasta ancora l’insegna. Prossimamente, se tutto sarà confermato, verrà smontata e sostituita con quella di Panarello. Così questo angolo di lungomare resterà pur sempre sinonimo di stile e qualità.

Alberto Bruzzone

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