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Attualità | 11 febbraio 2023, 09:30

Dritto al punto... con la psicologa - Carnevale, tempo di maschere: ma che significato hanno e a cosa servono?

In questo periodo di carnevale ci si maschera tutti, grandi e bambini. Ma che valore noi diamo alle maschere?

Dritto al punto... con la psicologa - Carnevale, tempo di maschere: ma che significato hanno e a cosa servono?

In questo periodo si costruiscono i vestiti e le maschere di carnevale per bambini ma anche per adulti. Siamo arrivati al momento dell'anno in cui la creatività può essere liberata. Ma in che modo questo avviene? Quale funzione svolgono per noi i costumi mascherati?

I bambini sono abituati fin da molto piccoli ad avere una loro routine ben precisa. Fin dall'asilo e addirittura alcuni dall'asilo nido in avanti. Questa routine prevede che spesso rischino di rientrare nella frenesia e nella velocità della società moderna molto presto. Non che questo sia sempre un male, ma di certo li può aiutare ad avvicinarsi alla quotidianità che vive un adulto fin da tempi molto precoci. Difatti benché siano diverse le percezioni gli adulti e bambini della nostra società, delle relazioni, del mondo intorno che si muove, in questo senso forse la maschera non ha quanti significati differenti ma pressoché simili. 

Di certo alla base la maschera è un'espressione altra di sé. Per grandi e piccoli questo costume, usanza di questo periodo dell'anno, si fa custode di aspetti diversi di sé, magari più nascosti, oppure di aspetti inventati e non posseduti realmente. 

La funzione della maschera un po' per tutti potrebbe essere quella di creare immagini di sé più sicure, più solide di quello che siamo in realtà. Nei bambini questo è comunque consentito da una precocità del pensiero e delle emozioni, dal bisogno di avere tempo per costruirsi e quindi dallo sviluppo che hanno raggiunto n un dato momento . In poche parole loro hanno la possibilità di crescere, e di tirare fuori queste parti in un modo sempre meno mascherato, sempre meno nascosto e sempre più consapevole e visibile a tutti. 

Veniamo agli adulti. Qui la situazione cambia, benché il principio e la funzione della maschera sia la stessa, si fa più sottile però, più raffinata da comprendere. Spesso è un mezzo, uno strumento, la maschera. Questa infatti aiuta a tollerare spesso la frustrazione di non essere capiti, di non essere compresi, tenuti, permettendo alla persona di mostrare delle parti proprie anche qui più solide e più strutturate di quanto alle volte non siano realmente. Sì perché la difficoltà degli adulti che li porta a nascondersi dietro maschere di atteggiamento, comportamento, sentimenti, può essere spesse volte roprio il fatto di evitare una possibile incomprensione o di evitare la possibilità di non essere capiti dagli altri e di essere fraintesi e non visti per quello che realmente si è. 

Questo camuffarsi per proteggersi è un processo spesso inconsapevole tanto che le maschere che portiamo addosso sono spesso invisibili per primi a noi stessi: non è semplice infatti accorgersi che alle volte alcuni aspetti di noi che proponiamo agli altri non siano realmente quelli, realmente puntuali o descrivitivi di noi stessi. Così però capita che da mascherati, non facciamo altro che alimentare quel fraintendimento di cui abbiamo paura, senza accorgersi che l'altro potrà ricevere messaggi contrastanti da parte nostra, atteggiamenti ambivalenti, che alle volte dicono una cosa ma ne significano un'altra. Quando siamo consapevoli di questi meccanismi si chiamano strategie, che possono essere relazionali, lavorative, affettive. In molti casi invece, non ne siamo consapevoli. Ciò che può essere più utile a mio parere, a differenza dei bambini che hanno ancora molto tempo per sperimentarsi e per provare a capire chi vogliono essere e chi vogliono mostrare di essere agli altri, noi adulti dovremmo soffermarci a pensare.

Pensare a cosa effettivamente passa di noi agli altri, e offrire loro tutti gli strumenti utili per poterci davvero capire, nella sincerità e genuinità di quello che proviamo il più possibile. Questo non per facilitare chi ci osserva o è con noi, ma prima di tutto per facilitare noi stessi. Per tornare al carnevale di questi giorni, le maschere sono utili nel momento in cui si possono utilizzare temporaneamente, per darci l'idea che possiamo essere in tanti modi diversi se lo vogliamo, questo sì che avrebbe un valore costruttivo e anche evolutivo. Ma se diventa un processo messo in atto in molte, troppe situazioni della nostra vita, diventa un meccanismo invalidante che non aiuta la chiarezza e la genuinità delle relazioni con gli altri ma prima di tutto con noi stessi. 

Cristina Fregara

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