“Il MoVimento 5 Stelle Liguria è dalla parte delle famiglie, dei lavoratori, degli imprenditori e delle maestranze. Possiamo dire altrettanto del centrodestra? Ieri, ho sottoposto a tutti le forze consiliari un ordine del giorno con impegnative puntuali e allo stesso tempo iniziative che la Regione Liguria può fare da subito, come sta avvenendo nelle altre Regioni a trazione centrodestra: penso al Piemonte, dove il presidente Cirio ha annunciato che acquisterà crediti per 50 milioni di euro, e all’Umbria; penso ai primi programmi in Sardegna e nella provincia di Treviso; c’è persino uno studio di fattibilità in Basilicata. La destra ligure invece che fa? Sceglie di non firmare l’ordine del giorno. A che gioco sta giocando?”.
Lo dichiara il capogruppo regionale del M5S Fabio Tosi, proponente dell’ordine del giorno sottoposto ieri a tutti i gruppi. “A oggi, le firme sono arrivate solo dalle forze progressiste. Invito tutti i colleghi a tornare con i piedi per terra e di iniziare da qui, nella nostra Liguria, a difendere gli esodati del Superbonus 110%. Si tratta, e lo sanno tutti, di famiglie e imprese che rischiano di finire sul lastrico per la sola colpa di essersi fidate dello Stato. Sono state tradite dal Governo!”.
“Sono strazianti le testimonianze dei liguri che ieri ci hanno contattato, appresa la notizia dell’ordine del giorno proposto dal M5S: imprese e famiglie che hanno ipotecato se non venduto le proprie abitazioni per non perdere i risparmi impegnati, continuare a lavorare e dare lavoro ad altre persone”.
“Non ci arrendiamo, come abbiamo dimostrato in tutte le Regioni citate, nelle quali le iniziative in questa direzione nascono dalla volontà del M5S di tutelare gli esodati. Il lavoro di squadra ripaga sempre e a beneficiarne sono soprattutto i cittadini. Come M5S Liguria, oltre ad avere depositato l’ordine del giorno, stiamo anche lavorando a una proposta di legge che verte sulle azioni che Regione Liguria può attuare anche attraverso le proprie partecipate. Iniziative che speriamo vengano accolte dalla Giunta per tutelare i liguri. Voltarsi dall’altra parte o giocare a fare meline politiche rischia di mandare a carte quarantotto il futuro di imprenditori, maestranze, lavoratori e famiglie della nostra regione”.
“Se il centrodestra ligure non vuole ascoltare noi, almeno ascolti l’Ance Liguria, che ha già detto che intende proporre alla Regione Liguria di adottare misure analoghe alle Regioni Piemonte e Sardegna. L’Associazione nazionale ricorda che per ogni miliardo di crediti bloccati rischia di far fallire 1.700 imprese. Lo scenario generale fa venire i brividi: sono a rischio fallimento in Italia 25mila imprese, con 130mila lavoratori destinati alla disoccupazione e problemi su 90mila cantieri, senza contare i possibili fallimenti delle imprese della filiera, fornitrici degli edili”, conclude Tosi.