Parere positivo del Cal (Consiglio delle Autonomie locali) al nuovo piano triennale regionale della Pesca e dell’Acquacoltura, valido sino al 2025. La pesca professionale in Liguria registra una flotta di circa 490 imbarcazioni totali (il 4% della flotta nazionale) con 41 punti di sbarco del pescato, 36 siti di ormeggio e una elevata qualità del prodotto, da sempre sinonimo di salubrità e genuinità.
Anche l’acquacoltura fa la sua parte, con impianti di allevamento di pesci e molluschi che contribuiscono a fornire ottimi prodotti ittici, sicuri sotto il profilo igienico-sanitario.
“Il programma esposto - spiega il vice presidente con delega alla Pesca Alessandro Piana - si basa sullo sviluppo sostenibile della pesca e dell’acquacoltura oltre che sul supporto all’evoluzione strutturale ed organizzativa delle singole imprese, sull’espansione della multifunzionalità, sulla formazione professionale, sull’innovazione e sulla sicurezza del lavoro, nonché sull’accesso al credito. Particolarmente importante, oltre alle proposte di misure tecniche per la gestione delle diverse tipologie di pesca o per specie target, il capitolo sul potenziamento della ricerca. Studi fondamentali per una dinamica ed aggiornata redazione dei piani di gestione locali, per integrare maggiormente il mondo della pesca e dell’allevamento marino nelle attività di ricerca e per valorizzare le conoscenze locali e tradizionali. Un coinvolgimento che vede in primo piano gli Enti locali interessati, anche attraverso il supporto di Anci Liguria, interpellando così i Comuni costieri e delle Aree Interne montane e rurali”.
Il Piano si dimostra in linea con le finalità enunciate dall’Europa per dare nuovo impulso alla pesca e all’acquacoltura, per cercare di superare la crisi degli ultimi anni e i limiti strutturali del settore.