Il tumore del colon retto è la seconda causa di tumore in Liguria con 1750 casi all'anno, un'altra malattia che colpisce i liguri è il melanoma che conta 500 casi all'anno. I dati sono stati forniti dal capogruppo della Lista Sansa in consiglio regionale Ferruccio Sansa, che ha presentato una proposta di legge per migliorare il servizio di prenotazione di esami nelle Asl liguri.
“In Liguria il diritto alla salute, - spiega - sancito dall'Art.32 della Costituzione è negato a moltissimi cittadini. Ci sono degli esami salvavita che non si possono neanche prenotare, e altri esami che richiedono attese di 200-300-400 giorni. Noi abbiamo proposto a maggioranza e opposizione una soluzione per fare in modo che questi esami si possano fare in tempi brevissimi. Una soluzione concreta e immediata che si basa soltanto sulla legge, l'abbiamo fatto perché in Liguria esami come la colonscopia o l'esame dei nei, in molti Asl non si prenota più, vuol dire che la prevenzione non esiste più e i cittadini non godono più del diritto alla salute che gli viene quindi negato. La legge già oggi prevede che quando l'esame non sia prenotabile la Regione deve fornire la possibilità di effettuarlo pagando solo il ticket sia in ospedale che nelle strutture private. Questo non lo sa nessuno, noi abbiamo presentato un ordine del giorno perché questo diritto sia reso effettivo”.
“Io sono una persona più vicina ai 70 anni, - commenta un cittadino, Pierpaolo Rossodivita - come prevedono i protocolli medici dovrei sottopormi a dei controlli, uno di questi è la colonscopia. Periodicamente devo sottopormi anche a delle visite all'apparato cardiocircolatorio. A novembre ho provato a prenotare una colonscopia e mi hanno detto che le liste sono chiuse, alla mia insistenza mi è stato ribadito. Lo stesso vale per altri esami, la risposta è stata la stessa. Ho provato così a rivolgermi a un'altra Regione, la Toscana, e avendo telefonato lo scorso lunedì, la prima visita mi è stata prenotata dopo quattro giorni e domani andrò a fare la seconda. A questo punto si pone un problema: com'è possibile che in una regione dicano che non c'è nessuna possibilità, neanche aspettando mesi, e dall'altra parte diano appuntamento in dieci giorni? Inizialmente potevano esserci cause esterne, come il covid, che però abbiamo avuto tutti, in Liguria e in Toscana. Mi sembra evidente che in Liguria ci sia qualcosa che non funziona e la salute delle persone non può essere garantita come prevede la Costituzione”.
LA SITUAZIONE
Nelle ultime settimane abbiamo contattato medici in tutte le province liguri. Abbiamo consultato i dati forniti da Alisa.
Ecco gli esami che risultavano non prenotabili:
Asl 1: COLONSCOPIA, ECG DINAMICO DI HOLTER, RM ENCEFALO S+MDC
Asl 2: ANGIO TC AORTA ADDOMINALE, ECO ADDOME COMPLETO, VISITA GASTROENTEROLOGICA
Asl 3: ANGIO TC AORTA ADDOMINALE, ECO MAMMELLA MONOLATERALE
Asl 5: COLONSCOPIA, RETTOSIGMOIDOSCOPIA CON ENDOSCOPIO FLESSIBILE, RM COLONNA TORACICA SMDC
Per altri esami sono emersi tempi di attesa tali da rendere le prestazioni praticamente inutili:
Asl 1:
VISITA GASTROENTEROLOGICA TEMPO DI ATTESA 309 GG
VISITA UROLOGICA TEMPO DI ATTESA 323 GG
MAMMOGRAFIA BILATERALE TEMPO DI ATTESA 161 GG
VISITA UROLOGICA TEMPO DI ATTESA 323 GG
Asl 2:
VISITA DERMATOLOGICA TEMPO DI ATTESA 224 GG
VISITA GINECOLOGICA TEMPO DI ATTESA 281 GG
SPIROMETRIA + CURVA FLUSSO VOLUME TEMPO DI ATTESA 288 GG
Asl 3:
VISITA DERMATOLOGICA TEMPO DI ATTESA 288 GG
Asl 4:
RM ENCEFALO SMDC TEMPO DI ATTESA 596 GG
Asl 5:
ESOFAGOGASTRODUODENOSCOPIA [EGD] CON BIOPSIA TEMPO DI ATTESA 345 GG
LA PROPOSTA DELLA LISTA SANSA
"In queste condizioni crediamo che non si possa nemmeno più parlare di cattiva sanità. Qui viene negato ai cittadini un diritto sancito dall’articolo 32 della Costituzione: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”.
Primo, non si garantisce ai cittadini un diritto fondamentale.
Secondo, si lede il principio di uguaglianza perché chi può permetterselo ricorre alla sanità privata, mentre chi non ha i mezzi deve rinunciare a esami salvavita.
È una situazione al limite dell’interruzione di pubblico servizio.
Una situazione che consentirebbe perfino ai cittadini di chiedere i danni alle direzioni sanitarie, come sostenuto dalla giurisprudenza.
Ma noi vogliamo trovare una soluzione che consenta alla gente di curarsi. Subito.
E la soluzione c’è già, anche se di fatto non è accessibile. Anche perché nessun ligure viene informato al riguardo.
Sospendere le attività di prenotazione (fenomeno delle cosiddette liste d’attesa bloccate, agende chiuse) è una pratica vietata dalla legge finanziaria n. 266 del 23 dicembre 2005 e spetta alle Regioni vigilare sul rispetto del divieto di sospensione dell’attività di prenotazione. Sono previste sanzioni amministrative in caso di violazione.
Ma c’è di più. Secondo la legge 124 del 1998, qualora l’attesa della prestazione richiesta si prolunghi oltre il termine fissato, l’assistito può chiedere che la prestazione venga resa nell’ambito dell’attività libero professionale intramuraria con pagamento del solo, eventuale, ticket. In via del tutto residuale si potrà recare presso strutture private e poi chiedere il rimborso all’azienda sanitaria. Una soluzione comunque inadeguata perché ci sono esami che costano fino a 1.000 euro per i quali non tutti possono permettersi di anticipare la spesa.
Quanti di noi erano a conoscenza di questo diritto? Nessuno o quasi. E come si può praticamente esercitarlo? Nessuno o quasi lo sa.
Ecco quindi la nostra proposta:
Facciamo appello a tutti i partiti di maggioranza e di opposizione perché firmino la mozione che presenteremo al prossimo Consiglio Regionale.
Chiediamo di impegnare la Regione e il sistema sanitario perché portino a conoscenza immediatamente tutti i cittadini di questo diritto con una campagna di informazione capillare.
Di più: chiediamo che, in caso di blocco delle prenotazioni oppure di tempi d’attesa che superano i termini di legge, tutti i servizi di prenotazione mettano a disposizione in modo immediatamente accessibile le soluzioni alternative:
1. effettuazione di analisi ed esami intra moenia dietro pagamento del solo ticket.
2. Soltanto quando questo sia del tutto impossibile che si offra la possibilità di effettuarli privatamente con immediata restituzione della spesa affrontata.
Questa non è una proposta contro Toti e la sua maggioranza. È una proposta a favore di tutti i cittadini.
Soprattutto è un tentativo di offrire a tutti i cittadini prestazioni essenziali che ogni anno in Liguria potrebbero salvare centinaia di vite".