Tra le preziose realtà che si affacciano in via della Maddalena spicca un simpatico “viso”, quello di Pepper, un robot umanoide che fa capolino dalla vetrina di uno spazio singolare.
Ed è proprio Pepper che invita a entrare e a scoprire Madlab, il laboratorio di didattica che insegna a bambini e ragazzi la robotica e la stampa 3D.
Una storia, quella di Madlab, che nasce nel 2015, come ci racconta Elena Parodi, responsabile della comunicazione e della didattica: “Tutto nasce da un’idea della Cooperativa Il Laboratorio, una cooperativa sociale che lavora in questo settore da quasi quarant’anni, Festival della Scienza e Scuola di Robotica. Nel 2017 diventa Madlab2.0 quindi una starup innovativa a vocazione sociale che ha appunto una vocazione destinata alla comunità, in particolare al territorio ella Maddalena dove ci troviamo”.
Una vera e propria vocazione alla divulgazione quella di Madlab che si manifesta in diversi aspetti, primo fra tutti quello della didattica.
“Praticamene tutti i giorni - prosegue Elena Parodi - in sinergia con altre associazioni, con la cooperativa e con gli istituti scolastici del sestiere e di tutta la città, offriamo ai bambini e ai ragazzi di questo territorio ma non solo. Ci occupiamo di stampa 3D, di robotica umanoide ma anche di robotica educativa, di tinkering [metodo di apprendimento pratico che permette di imparare concetti e abilità semplici e complesse n.d.r.] , facciamo laboratori didattici di materie STEAM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Arte e Matematica) a 360 gradi e per tutti”.
“Nel laboratorio di stampa 3D sviluppiamo e modelliamo oggetti per privati, per aziende ma anche per enti culturali e per musei, insomma, per tutte le persone che chiedono il nostro aiuto nella modellazione e nella stampa. Siamo impegnati in tanti progetti, primo il progetto TÉCHNE, un progetto neonato che ha vinto il bando ZIP del comune di Genova per il 2022 e che ci permetterà di implementare tutto quello che è design, sperimentazione, ricerca e sviluppo in sinergia con gli enti culturali e on l’amministrazione della città”.
Didattica e solidarietà trovano la loro dimensione in sinergia nei progetti di stampa 3D: “Abbiamo tanti progetti in corso, uno di questo è essere makers ufficiali dell’associazione ‘Io Do una Mano’, che si occupa di consegnare gratuitamente a chi ne fa richiesta, ausili personalizzati per gli arti superiori. Ci occupiamo quindi di aiutare gratuitamente, modellando e stampando per questa associazione, dispositivi e ausili per chi non ha gli arti superiori per anomalie congenite o per incidenti”.
Tra le proposte formative ci sono anche la robotica e la programmazione, come sottolinea ancora Parodi: “Lavoriamo con la robotica, umanoide in particolare, e collaboriamo con enti culturali per esempio programmando e progettando percorsi culturali per bambini e ragazzi con i nostri robot, ma anche per aziende e privati, insomma per chi ci richiede una programmazione personalizzata ad hoc”.
Cooperazione sociale e cultura, poi, sono componenti fondamentali per i tanti progetti di riqualificazione del territorio anche grazie alla rete con altre associazioni presenti: “Come partner in tanti progetti di cooperativa sociale Il Laboratorio, siamo una piccola parte del progetto di rete ‘Io Vivo Qui', un progetto con il quale stiamo riuscendo a erogare tanti laboratori e attività gratuite per il quale abbiamo in serbo diverse sorprese. In particolare stiamo lavorando per l’apertura di una biblioteca di quartiere destinata soprattutto al pubblico dei più piccoli. Ci saranno anche tante altre attività dedicate a ragazzini e bambini che vogliono frequentare questo posto che per noi è un sestiere importante, speciale, dove lavoriamo tutti i giorni. Siamo quasi tutti servizi di cooperativa a piano strada, aperti al pubblico, perché vogliamo essere una serranda alzata, anche un presidio territoriale importante in quartiere tanto fragile quanto bello”.
Una realtà pensata per dare spazio alla libertà e alla creatività dei più piccoli, in grado di ampliare la rete di conoscenza e di intrattenere attraverso l’apprendimento, offrendo uno spazio alternativo che sa fare aggregazione e che sa accogliere: “Penso soprattutto - prosegue ancora la responsabile - ai bambini del territorio di questo sestiere che spesso sono arrivati da poco nella nostra città o in Italia e che magari immediatamente, anzi spesso, non hanno accesso a queste attività pomeridiane, totalmente gratuite, in cui passano dalla sperimentazione di un circuito elettrico a una progettazione 3D, alla programmazione di robot. I loro pomeriggi post scuola qui sono pomeriggi di totale sperimentazione e chissà se le loro famiglie o loro stessi si aspettavano di diventare piccoli scienziati”.