"Siamo davanti a una vera emergenza".
Lo dichiara il segretario generale della Cisl Liguria Luca Maestripieri commentando i dati degli incidenti sul lavoro.
Maestripieri prosegue: "Da tempo lanciamo l’allarme, lo dicono i dati e lo ha detto anche, sabato scorso, all’inaugurazione dell’anno giudiziario il procuratore Generale Roberto Aniello: le denunce di infortunio sono in preoccupante crescita. Lo scorso anno, rispetto al 2021, sono state quasi 10mila in più, passando dalle 18.865 del 2021 alle 28.110 dello scorso anno. Significa che ogni giorno sono state registrate 77 denunce".
"Non vorremmo che la nostra continua denuncia delle condizioni di lavoro che favoriscono gli infortuni fosse diventata così abituale da venire ignorata come un 'al lupo, al lupo'. La situazione continua a peggiorare e c’è un motivo: è sempre più evidente la correlazione tra precariato e sicurezza. Laddove i contratti sono meno garantiti in termini di durata e stabilità, i rischi per la sicurezza aumentano in maniera consequenziale. E quando il posto di lavoro è improvvisato, come purtroppo sempre più spesso accade, la probabilità di mettere a repentaglio le persone diventa un autentico allarme sociale. Nei singoli settori la crescita più significativa si registra nel comparto Industria e Servizi, dove gli episodi sono passati dai 16.489 del 2021 ai 24.854 del 2022. Per quanto riguarda le singole province, aumento importante a Genova, passata da 10.089 a 15.851 casi. Nella provincia di Imperia le denunce sono state 3.441 rispetto alle 2.526 del 2021, a Savona 4.904 (nel 2021 erano state 3.698), in crescita anche La Spezia: da 2.552 a 3.914 denunce di infortuni. Raddoppiati i casi che riguardano le donne: dalle 7.326 denunce del 2021 siamo arrivati alle 13.964 del 2022. In calo gli infortuni mortali: nel 2021 erano stati 34, nel 2022 sono stati 24.«Abbassare la guardia di fronte a numeri così importanti è inaccettabile – conclude Maestripieri – La Cisl chiede da tempo un aumento delle attività ispettive e del personale addetto ai controlli. Ci auguriamo, sotto questo profilo, che il 2023 rappresenti l’anno della svolta. Da parte nostra non smetteremo di vigilare e denunciare una situazione che reputiamo, una volta di più, intollerabile".