Tornano le ruspe. Dopo quelle più volte invocate dal segretario della Lega Matteo Salvini, è stato il capogruppo (anche lui della Lega) in consiglio comunale a Genova Federico Bertorello, nell'ambito della discussione sul possibile sgombero dello Zapata a chiedere che vengano utilizzate dopo lo sgombero.
"Una volta liberato l'immobile occupato ora dallo Zapata siano subito pronte le ruspe per metterlo a servizio della comunità legalmente", ha detto.
Bertorello, parafrasando lo scrittore Niccolò Ammaniti, ha aperto il suo intervento in aula rossa decretando che i consiglieri di maggioranza e opposizione che si erano espressi prima di lui avessero “tutti ragione” (il romanzo è di Paolo Sorrentino, ndr), facendo riferimento tra gli altri alle parole di Francesca Ghio (Lista Rossoverde), alla quale ha rivolto una frase criptica (quando mi cita mi fa tremare le gambe). Nella sostanza, il senso dell'intervento del capogruppo della Lega è che le regole debbano essere rispettate, che lo Zapata è moroso, come lo era il Terra di Nessuno, “al cui interno si giocava a freccette con le teste dei politici”. Sforando i tempi Bertorello ha chiuso l'intervento appellandosi all'amministrazione rappresentata in aula dal vicesindaco Pietro Piciocchi: “Non si commetta lo stesso errore fatto con il Tdn".
Propositi a parte, la notizia è che giovedì il sindaco Marco Bucci e il suo vice incontreranno i rappresentanti del centro sociale a rischio sgombero. Sarà difficile trovare una soluzione perché il Comune ha già annunciato che i Magazzini del Sale, spazio occupato dal '94 dallo Zapata saranno al centro di un progetto finanziato con fondi Pnrr e che soprattutto, come hanno ricordato Piciocchi e i consiglieri di maggioranza intervenuti oggi, lo Zapata è moroso. “Lo sgombero è l'extrema ratio, bisogna avere un approccio costruttivo e noi siamo pronti a trovare una soluzione, ma sempre nel rispetto delle regole”, ha ricordato Piciocchi.
Tra i consiglieri intervenuti, il capogruppo di Uniti per la Costituzione Mattia Crucioli ha detto di non vedere contrasti tra gli interessi del Comune e quelli dello Zapata, invitando l'amministrazione a valutare l'assegnazione di nuovi immobili in disuso. “Ci sono tanti immobili fatiscenti e abbandonati, queste realtà lo riqualificano, anche se non a tutti piace il modo in cui lo fanno”, ha dichiarato.
Nella maggioranza, dicevamo, il leitmotiv è quello del rispetto delle regole. Lo hanno ricordato oltre a Bertorello e Piciocchi anche Paolo Gozzi (Vince Genova) e Nicholas Gandolfo (Lista Toti).
Francesca Ghio, la consigliera che fa tremare le gambe a Bertorello, ha invitato consiglio e giunta a non giudicare senza conoscere. “L'amministrazione spesso sbaglia nei confronti di questi spazi, li giudica senza conoscere, un modus operandi che va avanti non solo con questa amministrazione, invito la giunta a colmare questo pregiudizio. Lo Zapata è un esperimento di socialità alternativa che pone una critica costruttiva se solo venisse ascoltata. La chiusura dello Zapata è il trionfo della movida a pagamento, del divertimento per i ricchi. Il contesto culturale di una città deve passare da questi spazi, non è idealismo, è storia”.