La Liguria non può avere più di tre centrali del 118 e, ad oggi, sono presenti sul territorio regionale cinque centrali: Imperia, Savona, Genova, Tigullio e La Spezia. Secondo un decreto governativo del 2015 una centrale del 118, per poter restare attiva, deve coprire un bacino di almeno 600.000 abitanti.
Inevitabili dunque i tagli nella nostra regione che ricadranno presumibilmente sul Levante e su Ponente (non si discute infatti sul mantenimento della centrale genovese).
A Levante si è già accesa la discussione con i sindaci del Tigullio hanno sottolineato l’importanza del mantenimento della centrale sul territorio. Venerdì scorso, 27 gennaio, a Chiavari durante la conferenza dei sindaci dell’Asl4 è emersa una grande preoccupazione:
“Gli amministratori hanno espresso la preoccupazione dei territori per il piano di accorpamento delle centrali del 118 e la possibile chiusura della sede di Lavagna - ha commentato il sindaco di Chiavari Federico Messuti - A fronte di ciò, trasmetteremo il verbale della seduta all’assessore regionale Gratarola e gli chiederemo di confrontarci per discutere la possibilità di ottenere un’eventuale deroga. Sulle specifiche problematiche sollevate sul servizio del 118 ci è stata fornita una risposta tecnica dal direttore generale dell’Asl4 Paolo Petralia.
Porteremo all’attenzione dell’assessore regionale anche altri temi affrontati durante l’assemblea di oggi. Dalla necessità di ottenere più posti convenzionati nelle strutture residenziali, visto l’incremento delle richieste, al potenziamento dell’assistenza domiciliare per aiutare le famiglie con minori o anziani che hanno bisogno di continuo sostegno. Ma anche più investimenti per i poliambulatori presenti nell’entroterra, presidi essenziali per evitare di intasare il pronto soccorso, e la riduzione dei tempi di attesa per la Neuropsichiatria Infanzia e Adolescenza. Insieme a Petralia incontreremo i medici di Medicina Generale, anello fondamentale della catena di assistenza sanitaria, e lavoreremo per rafforzare i rapporti tra distretti sociosanitari e Asl4”.
LA PROPOSTA:
Intanto in Regione si cercano soluzioni alle problematiche sollevate dagli amministratori locale. La proposta per il Levante portata avanti dal consigliere regionale Claudio Muzio (Forza Italia) è di accorpare le centrali di Lavagna e della Spezie in una posizione baricentrica, come Brugnato.
“Occorre una riflessione su come intervenire e portare a tre il numero delle centrali operative - dice Muzio - La mia proposta è di creare una centrale unica del Levante che consenta di accorpare quella del Tigullio e quella della Spezia posizionandola in una zona baricentrica, magari vicino all’autostrada, in modo che possano essere messe a frutto le esperienze dell’una e dell’altra centrale e la conoscenza dei territori.
La conoscenza del territorio è fondamentale, perché permette di indirizzare al meglio e con immediatezza l’automedica o l’ambulanza laddove deve svolgere la sua funzione”.
Più critico il centrosinistra su questa opzione:
“Accorpare e spostare gli operatori non significa migliorare il servizio, anzi - dice il consigliere regionale Luca Garibaldi (Partito Democratico) - Il servizio del 118 non è di mero centralino, come ho purtroppo sentito dichiarare in questi giorni, ma si tratta di un servizio di rete fondamentale per la corretta presa in carico del paziente”.
“Una scelta incomprensibile, che non produce nessun risparmio economico significativo né miglioramenti del servizio, ma che indebolisce la rete dell'emergenza senza portare nessun vantaggio - aggiunge la deputata Valentina Ghio (Partito Democratico) - Per di più, per compensare queste chiusure non è previsto nessun tipo di coordinamento con i punti di primo intervento del Ponente e del Levante.
Una decisione che avrà un impatto significativo sui territori e che è stata presa senza una discussione e un confronto di merito. Una scelta che conferma la volontà di questa Giunta di tagliare i servizi pubblici per privatizzare la Sanità e che, ancora una volta, colpisce le fasce più deboli”.