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Sanità | 30 gennaio 2023, 17:15

Chirurgia estetica: gli interventi da pianificare nei mesi invernali

Chirurgia estetica: gli interventi da pianificare nei mesi invernali

Tra gli interventi di chirurgia estetica, ve ne sono alcuni che sarebbe opportuno realizzare nel corso dei mesi invernali, poiché hanno tempi di recupero post operatori un po’ più lunghi e richiedono alcune accortezze che potrebbero essere più difficili da attuare durante l’estate, momento in cui lo stile di vita è normalmente più attivo e il corpo più scoperto.

I più comuni e richiesti sono, ad esempio, la mastoplastica e la liposuzione. Il Dottor Renato Zaccheddu, specialista in Chirurgia Estetica che opera tra Londra, Milano e Parma, spiega le loro caratteristiche e tempistiche di recupero.

La mastoplastica additiva, vale a dire l’aumento del seno, è senza alcun dubbio uno degli interventi più richiesti dalle donne. Seguono poi le chirurgie dedicate a ridare tono o, ancora, per ridurre un seno troppo abbondante”, osserva Zaccheddu. “Rispetto a quanto accadeva in passato, l’obiettivo oggi dovrebbe sempre essere quello di ottenere una forma il più naturale possibile, grazie a un’attenta selezione della protesi da adottare in base alle caratteristiche fisiche della cliente, le cui richieste non sono necessariamente da assecondare quando non sono in linea con quelle che sono le possibilità che la sua anatomia offre”.

È il chirurgo a creare materialmente le nuove forme e, nella pianificazione dell’intervento, deve fare principalmente due scelte: quali protesi utilizzare e dove posizionarle.

Le protesi di ultima generazione sono in grado di adattarsi sempre più alla mammella, così da essere percepite il meno possibile come un corpo estraneo e risultare morbide nei movimenti e al tatto; inoltre, l’utilizzo di prodotti innovativi minimizza il rischio di complicanze con il passare del tempo”, spiega il Dottor Zaccheddu. “Per quanto riguarda la posizione, ci sono diverse opzioni in base alle differenti tipologie di seno: a seconda delle dimensioni della ghiandola mammaria e della quantità di tessuto adiposo e pelle, la posizione può essere retroghiandolare (in presenza di ghiandola o tessuto adiposo importanti), oppure retromuscolare, ossia sotto al muscolo grande pettorale. Questa seconda opzione è in grado di garantire un effetto ancora più naturale”.

Per quanto riguarda il decorso post operatorio, nei giorni successivi all’intervento si potrebbe avvertire un certo indolenzimento. Il ritorno alle normali attività lavorative e ludiche dovrà avvenire con gradualità: entro la prima settimana si potrà riprendere un lavoro non impegnativo fisicamente, mentre è richiesta qualche settimana in più per i lavori un po’ più “fisici”. L’attività sportiva è invece ammessa dopo 6 settimane.

Passando alla liposuzione, la prima cosa da sapere è che solo una tipologia di tessuto adiposo può essere eliminato con questo tipo di intervento, ossia il grasso sottocutaneo, che fortunatamente è quello che nella maggior parte delle volte crea disagio e spinta al cambiamento”, precisa Zaccheddu. “Per quello viscerale, invece, che è situato nell’addome, l’unica cosa da fare è adottare uno stile di vita più salutare, in termini di alimentazione e attività fisica. Inoltre, occorre tenere a mente un concetto essenziale: la liposuzione non può togliere enormi quantità di grasso, soprattutto non in un unico intervento, perché, oltre a questioni di sicurezza per il paziente, un cambiamento troppo importante non riuscirebbe ad essere sostenuto dalla cute in termine di ritorno elastico”.

La liposuzione, dunque, non può sostituire uno stile di vita sano, ma può essere un punto di partenza. Per ottimizzarne il risultato, il paziente deve arrivare all’intervento con i giusti presupposti: quantità di grasso limitata e circoscritta, pelle in buono stato e la consapevolezza di dover giocare un ruolo primario nel raggiungere e mantenere il massimo risultato dopo l’intervento.

Per quanto riguarda il decorso post operatorio, le principali conseguenze da combattere sono il gonfiore e i lividi post liposuzione, cercando di ridurne la durata. Anche per questo motivo, sarebbe opportuno effettuare questo tipo di intervento durante i mesi invernali, in cui il corpo è più coperto e meno esposto.

L’intervento di liposuzione richiede un riposo (attivo) per le prime 48 ore; poi le attività quotidiane potranno essere gradualmente reinserite nell’arco di una settimana. Bisogna invece pazientare un paio di settimane per ricominciare l’attività sportiva. Il movimento ha un ruolo essenziale nella guarigione e anche nell’ovviare a complicanze: muoversi permette infatti una maggiore ossigenazione dei tessuti e una corretta circolazione sanguigna e linfatica, essenziali per eliminare in tempo breve gonfiore e lividi.

Inoltre, per accelerare il recupero e la scomparsa dei lividi, è necessario già al termine dell’intervento indossare una guaina apposita, che dovrà essere tenuta 24 ore al giorno per le prime tre-quattro settimane, togliendola solo per la doccia e per effettuare dei massaggi linfodrenanti, consigliati da due settimane dopo la chirurgia, due volte a settimana per 5/6 settimane.

https://www.drzchirurgiaestetica.it/



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Renato Zaccheddu

Laureato presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano, subito dopo la Laurea Renato Zaccheddu ha deciso di volersi specializzare all’estero, trasferendosi prima in Inghilterra e poi in Sud Africa, dove ha iniziato ad apprendere i primi rudimenti di Chirurgia Plastica.

La vera svolta nella sua carriera è arrivata con l’ammissione alla prestigiosa Scuola del Professor Ivo Pitanguy, a Rio de Janerio, per oltre 50 anni indiscusso Maestro della Chirurgia Plastica ed Estetica a livello mondiale. Arrivato in Brasile nel 2000, Renato Zaccheddu ottiene nel dicembre 2003 la Specializzazione in Chirurgia Plastica ed Estetica.

Tornato in Europa, ha iniziato la sua carriera come Chirurgo Estetico in Inghilterra, nel gennaio 2004. Da una decina d’anni svolge la propria attività privata anche a Milano e, più di recente, ha iniziato a ricevere anche a Parma.

C.S.

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