Si avvicina la data delle primarie del Partito Democratico fissata per il prossimo 26 febbraio. Da lì inizierà il nuovo percorso del partito che punta a rinnovarsi e a ritrovare una propria identità.
Paola De Micheli, Elly Schlein, Gianni Cuperlo e Stefano Bonaccini sono i candidati che si sfideranno alle urne. Al momento il governatore emiliano sembra il favorito e anche a livello locale sono numerosi i suoi sostenitori.
Tra le istanze portate avanti da Bonaccini c’è la necessità di tornare a rappresentare i territori con un maggior coinvolgimento degli amministratori locali, un punto sottolineato anche dalla consigliera comunale Cristina Lodi che non nasconde il suo appoggio al governatore:
“Un grande sostegno al nostro candidato Stefano Bonaccini di cui ho grandissima stima. È una persona credibile, che ha una grande esperienza politica e amministrativa ed è una persona che già si pone la questione delle soluzioni: non solo bisogna dire dei no, non solo bisogna porre delle questioni nazionali ma dobbiamo avere subito chiaro una serie di soluzioni da porre al Paese. Questo è uno degli elementi che dà energia alla sua campagna elettorale e, devo dire, che dà energia anche a noi amministratori del Pd”.
Dal punto di vista delle alleanze come si porrà il Pd di Bonaccini sia a livello locale ma anche a livello locale?
“Credo che Bonaccini sia molto chiaro in questo: il Pd è aperto a un discorso maggioritario perché da soli non si va da nessuna parte. La sudditanza la rifiutiamo, questa forse è stata una delle tematiche che ci ha reso perdenti. Ci si unisce sui programmi, sulle proposte. Abbiamo una geografia nazionale molto complessa dove però i programmi erano al centro abbiamo vinto, per esempio a Savona. Poi vengono le alleanze, ci si allea sugli obiettivi. Questo credo sia un messaggio molto importante.
Altrettanto importante il tema della partecipazione che rilancia Bonaccini con le primarie e la scelta dei candidati e quindi tornare a decidere nei territori. Questo rispetto alle prossime elezioni regionali rappresenta una grande speranza per tutti noi”.
Faceva riferimento ad una vocazione maggioritaria del partito dunque si potrà ripensare ad una ricucitura con il M5s?
“Stefano Bonaccini è molto chiaro: si tratta di mettere sul tavolo nelle varie situazioni territoriali gli obiettivi comuni, capire qual è il punto di unione dei programmi e su questo noi lavoreremo per avere delle alleanze il più ampie possibili ma soprattutto il più credibili possibili, quindi non fare alleanze e poi programmi ma fare i programmi e poi su questo fare grande sinergia e grande alleanze per poter trovare coerenza e soprattutto per tornare a governare”.
Quindi prima i programmi e dopo le alleanza, quali sono dunque i punti principali del programma del Pd di Bonaccini?
“Credo che per la Liguria due dei punti del programma di Stefano Bonacini siano centrali: la sanità che deve essere pubblica. Ci può essere una sinergia con la sanità privata che però risponde al pubblico: tutti devono avere la possibilità di avere, nei tempi necessari, una risposta ai bisogni sanitari, una cosa che ormai in Liguria non accade più. Soprattutto una sanità efficiente perché abbiamo dei grandissimi operatori e operatrici sanitarie ma vengono messi a lavorare in condizioni molto difficili da questa amministrazione regionale e i bisogni non trovano risposta immediata".
"C’è poi il tema della sostenibilità ambientale e quindi la compatibilità tra sviluppo economico e ambiente. Qui siamo ancora a un piano rifiuti ormai inadeguato, abbiamo un sistema di realizzazione delle grandi opere non monitorato dalla regione maniera adeguata. Dunque sui temi della sostenibilità ambientale, dello sviluppo e del lavoro credo si possa fare molto”.