“Lo stanziamento di compensi aggiuntivi da parte della Regione per i medici che prestano servizio di Guardia Medica è una notizia positiva, anche se non rappresenta la soluzione ad un problema che, come ha ben spiegato l’assessore Gratarola, va affrontato a livello nazionale. La mancanza di personale di continuità assistenziale, che si riscontra in tutta Italia, ha radici nella più generale carenza di medici, dovuta anche alla scelta di mantenere per così tanti anni il numero chiuso per l’accesso all’università, una scelta di cui oggi vediamo e paghiamo le gravi conseguenze. Questi problemi di sistema non possono essere trattati con l’aspirina, ma vanno affrontati in profondità: serve una riforma vera e sostanziale del nostro sistema sanitario nazionale, perché il rischio è quello del fallimento”. E’ quanto dichiara il consigliere regionale Claudio Muzio, capogruppo di Forza Italia e membro della Commissione Sanità.
“Come ha illustrato quest’oggi l’assessore Gratarola rispondendo ad una mia Interrogazione sul tema – prosegue Muzio – il fabbisogno per la copertura integrale dei presìdi di Guardia Medica in Liguria ammonta attualmente a 148 unità: erano 171 prima dell’indizione di 3 bandi regionali che hanno portato all’assegnazione di soli 23 incarichi, in esito ad una partecipazione davvero esigua di medici aventi diritto”.
“Come detto, la grave carenza di medici di continuità assistenziale è un problema che deriva da una patologia del sistema sanitario da cui discendono anche, tra gli altri, il numero abnorme di accessi ai Pronto Soccorso e la fuga degli stessi medici dall’emergenza/urgenza. Dobbiamo evitare che prosegua il vero e proprio esodo da parte di tanti operatori sanitari ed affrontare seriamente, alla radice, il tema della medicina di famiglia, perché è lì che sta il filtro dal cui funzionamento dipendono poi il ricorso alla Guardia Medica e gli accessi al Pronto Soccorso”, sottolinea ancora il capogruppo di Forza Italia.
“A livello regionale dobbiamo agire rispetto a ciò che ci compete, facendo il meglio possibile con gli strumenti a disposizione. Da questo punto di vista, nel quadro della definizione dei nuovi Piani di Organizzazione Aziendale (POA), ritengo necessario mantenere l’importante ruolo dei Distretti sociosanitari nell’organizzazione del servizio di Guardia Medica”, conclude.