Rispetto alle questioni industriali, Calà chiede alla politica compattezza di intenti e di unire gli sforzi affinché le vertenze nazionali come ex Ilva, Ansaldo, Piaggio ecc. trovino una soluzione nazionale che sia in grado di dare prospettive di crescita e sviluppo per i settori strategici che rappresentano e che sono centrali per il territorio e per il Paese, mentre per quelle portuali si ribadisce la forte posizione della Cgil per il governo pubblico dei Porti: la Cgil sostiene la regia pubblica degli scali portuali all’interno di un sistema nazionale che possa sostenere la competizione internazionale.
Sul terziario il discorso è complesso prima di tutto perché rappresenta il comparto con il massimo numero di occupati ai quali però non corrisponde una adeguata qualità del lavoro. Inoltre il settore è composto prevalentemente da aziende piccole o piccolissime, fattore che induce il sindacato a chiedere un patto per la crescita delle imprese e formazione per gli occupati. Soprattutto nel turismo occorre da parte della Regione una forte capacità programmatoria perché il turismo in Liguria è ancora troppo associato unicamente alla bella stagione, tralasciando interi periodi dell’anno. Stesso impegno si chiede nel settore della grande distribuzione dove la concorrenza sfrenata tra ipermercati scarica sugli occupati il costo del lavoro. Infine il tema della pubblica amministrazione che soprattutto in Liguria è centrale sul versante sanità, scuola, università e ricerca. La priorità è quella di rinforzare gli organici in settori nevralgici come quello socio sanitario, operazione che deve portare alla stabilizzazione del tanto personale precario impegnato nelle strutture. Per la Cgil chiunque, in qualunque condizione, ha il diritto di essere curato; anche per questo la Cgil chiede di fermare i processi di privatizzazione in atto negli ospedali liguri. Potenziare i pronto soccorso, abbattere le liste di attesa, potenziare la diagnostica e la specialistica sono le richieste del sindacato. Sul fronte scuola occorre drenare tutte le risorse possibili affinchè l’istruzione torni ad avere una funzione sociale che dia la possibilità a tutti, anche a chi è in condizioni di deprivazione, di accedere all’istruzione. Il tema della povertà infatti è uno dei temi affrontati in relazione e per il quale si chiedono risorse a sostegno di chi, individui o famiglie, sono senza reddito.